Michele Bravi e la scaramanzia: il rituale prima di ogni esibizione

Michele Bravi è scaramantico? Il cantante di Inverno dei fiori ha svelato qual è il rituale che compie prima di ogni esibizione o concerto.

Ex vincitore di X Factor, Michele Bravi è oggi uno dei più amati cantanti italiani, protagonista del Festival di Sanremo 2022.

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Il rituale di Michele Bravi (Rai Play)

Giovane, bello e molto talentuoso, Michele Bravi è oggi uno dei più apprezzati e seguiti artisti italiani. Il suo percorso nel mondo della musica è iniziato ormai diversi anni fa sul palco di X Factor Italia, dove – sotto la guida di Morgan – incantò tutto il pubblico con la sua bellissima voce e la sua grande sensibilità.

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Oggi, a distanza di qualche anno, è riuscito a costruirsi una carriera di tutto rispetto ed ha una fanbase molto numerosa che lo segue sempre con grande affetto. Andiamo a scoprire qualche curiosità su di lui.

Nato a Citttà di Castello, in provincia di Perugia, nel dicembre del 1994, oggi ha 27 anni. In carriera ha pubblicato fino a questo momento 3 album musicali, l’ultimo dei quali si intitola La geografia del buio, uscito proprio lo scorso anno. Ora è finalmente tornato sulla scena con un nuovo brano, Inverno dei fiori, ed è uno dei 25 big del Festival di Sanremo 2022. Proprio durante una delle interviste rilasciate a Sanremo, Michele ha parlato del suo livello di scaramanzia e del piccolo ma importante rituale che esegue sempre prima di cantare. Scopriamo di cosa si tratta.

Il rituale di Michele Bravi

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Michele Bravi (Rai play)

Intervistato da Grazia, Michele Bravi ha confessato che, seppur ogni tanto ci scherza su con gli amici, no, non si definisce una persona scaramantica o superstiziosa, e non crede nemmeno nella sfortuna. Nonostante questo c’è un rituale molto speciale che compie insieme al suo team appena prima di salire sul palco ed esibirsi. Di cosa si tratta?

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Sicuramente una cosa che non può mai mancare è la preghiera degli artisti” ha spiegato Michele Bravi durante l’intervista. Lui e la sua squadra si riuniscono e dicono insieme questa preghiera di San Francesco, che Michele ha conosciuto grazie al compositore Stefano Bollani. “Io non sono credente, ma questa preghiera ha un testo molto ispirato che va al di la della religiosità. É una richiesta di umanità totale” ha spiegato. Poi Michele ha citato anche un bellissimo passaggio: “Prego per il mondo distratto perché le persone possano andare più a fondo nel loro cuore con la nostra arte“.