Cantante famosissimo: “La vita non ha senso” | 4 volte prova il suicidio

Un cantante famosissimo è passato alla storia non solo per la sua musica ma anche per le grandissime difficoltà vissute lungo il corso del tempo.

Pixabay

Parliamo del grandissimo artista George Michael nato a Londra il 25 giugno del 1963 e ci lasciò a Goring-on-Thames il giorno di Natale del 2016. La sua carriera è iniziata nel 1981 e fino alla morte è andata avanti con 12 album pubblicati di cui 5 studio, 5 live e 2 raccolte. Gli inizi sono stati caratterizzati dal grandissimo successo degli Wham! il gruppo di cui era leader e che ha riscosso grandissimo successo sotto diversi punti di vista. Questo infatti ha permesso all’uomo di avere lo slancio definitivo verso una grande carriera da solista.

LEGGI ANCHE >>> Nuova ipotesi sulla morte

Il suo grandissimo successo è evidenziato da una serie di brani all’avanguardia con la musicalità di un artista moderno, avanti rispetto ai tempi in cui si trovava a comporre. E poi le tante polemiche, i detrattori e gli invidiosi che hanno reso George una persona fragile e che non sempre ha saputo reggere il colpo. Da qui i tentativi di suicidio e un dolore grande fino alla sua morte.

George Michael, i tentativi di suicidio

George Michael
George Michael (Getty Images)

George Michael è morto il giorno di Natale del 2016 per un arresto cardiaco, ma più volte era stato a rischio visto che aveva tentato ben quattro volte il suicidio. A raccontarlo è stato il suo ultimo fidanzato Fadi Fawaz a due anni dal suo decesso. Il fotografo ha rivelato qualcosa di molto forte che ha stupito i fan dell’artista e anche la sua famiglia forse non del tutto a conoscenza di queste dolorosissime esperienze. Lo aveva fatto tramite il suo profilo Instagram privato, non sfuggendo però agli sguardi dei tabloid inglesi pronti a raccontare quanto era accaduto.

LEGGI ANCHE >>> La sua morte

Una volta Michael provò a gettarsi dalla macchina in corsa aprendo lo sportello in autostrada. Un’altra volta invece lo provò a fare in un centro di disintossicazione dalla droga ferendosi venticinque volte con un coltello. A proposito di questo aggiunge: “Gli chiesi se non fosse contento di non essere riuscito a suicidarsi e mi rispose di no. Voleva morire a tutti i costi e sentirglielo dire fu scioccante. Credo che la vita per lui avesse perso importanza da molto tempo”.