Ucciso da alcol e droghe | Morto un mito della musica, si chiude un’epoca

Uno degli artisti più amati ed apprezzati di tutti i tempi è morto proprio il 12 marzo. Una fine terribile, non lo dimenticheremo mai.

Uno dei musicisti più acclamati ed osannati di sempre è morto proprio il 12 marzo. Una carriera gloriosa che si è chiusa purtroppo nel peggiore dei modi.

Cantante
Un musicista amatissimo è morto proprio il 12 marzo (Pixabay)

L’artista ha lasciato un segno indelebile nei cuori di milioni di persone, non a caso è considerato all’unanimità uno dei personaggi di spicco del secolo scorso. Talmente amato che pochi anni fa venne dedicato a lui anche un film di grandissimo successo, diretto da uno dei registi più importanti di sempre, Clint Eastwood.

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La pellicola si intitolava “Bird”, e narrava le vicende di un genio creativo tanto estroso quanto tormentato che ha contribuito in maniera decisiva a riscrivere le regole di un genere che senza di lui non sarebbe probabilmente mai stato lo stesso. Nato a Kansas City, capoluogo dell’omonima contea degli Stati Uniti, ha cominciato ad appassionarsi alla musica sin da piccolissimo suonando nella banda della scuola il “susafono”, uno strumento della famiglia degli ottoni molto simile al nostro sassofono, col quale più avanti avrebbe preso ancora maggior confidenza sino ad imporsi come una delle figure di riferimento a livello internazionale.

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Influenzato dalla musica afro-americana, nel giro di pochi anni l’artista ha sviluppato un suo particolarissimo gusto per il soul e per il blues, raggiungendo un’incredibile popolarità. Ma come spesso accade in questi casi il rovescio della medaglia è una vita fuori dagli schemi, fatta di enormi abusi che ne hanno condizionato l’esistenza sino a porre fine alla sua giovane vita. Ci lascia in eredità un patrimonio musicale di inestimabile valore, fatto di una ventina di album magistrali tra live e registrazioni in studio.

Charlie Parker
Charlie Parker (Instagram)

L’artista di cui vi stiamo raccontando la triste parabola purtroppo è l’immenso Charlie Parker, soprannominato da tutti “Bird”. Un talento straordinario che ci ha lasciato proprio il 12 marzo del 1955 a nemmeno trentacinque anni compiuti. Sin dall’adolescenza aveva sviluppato un’insaziabile dipendenza da alcool e droghe, come tante altre star del passato ma anche del presente. Era arrivato addirittura più volte persino ad impegnare il suo sax per procurarsi delle dosi di eroina. Viene considerato il vero padre del jazz moderno, ed ogni anno in questa triste data il mondo della musica non può che rivolgere il primo pensiero a lui.