Morto un grande cantante italiano, il paese in lutto

Il nostro paese è in lutto per la morte di un grandissimo artista italiano tra l’altro molto giovane e con un grande cuore.

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Si tratta di Antonio Molinini che ci lascia dopo aver compiuto 40 anni da poche settimane. Era ricoverato in ospedale da circa un mese e mezzo. A dare la notizia è stata la mamma Annalisa che ha commentato in maniera dolorosa: “La musica è volata via. Antonio non c’è più”. Attorno alla sua famiglia e ai suoi cari ci stringiamo con condoglianze per l’addio di un uomo che era amato davvero da moltissimi.

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Con tutte le sue forze aveva lottato a lungo contro un male molto complicato. Era compositore, pianista, arrangiatore ma suonava eccellentemente anche il corno. Era ricoverato da un mese e mezzo, come detto, per le complicazioni legate al suo stato di salute che fin troppo spesso avevano condizionato anche la sua carriera. Andiamo a scoprire qualcosa in più sulla sua figura e sui suoi grandi successi.

Addio ad Antonio Molinini

A Corato Live Antonio Molinini si raccontò per l’ultima volta in occasione dell’uscita di un ironico pezzo di bossa nova, Kirchen Bossa, che avrebbe dovuto essere seguito da un album realizzato grazie a una campagna di crowfunding. Lo avevamo sentito sottolineare: “Compongo ora per appagare me stesso. Oggi purtroppo nella musica viene prima l’immagine e il personaggio che riesci a costruire, purtroppo latitano i contenuti. Siamo inondati da un minestrone di porcherie che è cucinato da artisti o pseudotali che riescono ad mergere grazie all’immagine estrema che propongono. Si ha una visione distorta del musicista, quasi come se non fosse un lavoro vero”.

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Antonio si era diplomato al Conservatorio Piccinni di Bari. Ha insegnato musica ai conservatori di Bari stesso e Monopoli. Ha composto il finale “Crux in Gloria” nella messa solenne per la beatificazione di Patre Pio. Ha pubblicato diversi dischi ed è riuscito a svariare tra il jazz e la musica leggera passando per tanti altri generi. Fu costretto a due trapianti di rene e ad anni di emodialisi prima di questi. Aveva addirittura dato vita al Dialisi Tour per unire alla dialisi la possibilità di viaggiare, raccontando questo problema con grande cuore e coraggio.