I Modà agli inizi degli anni duemila erano uno dei gruppi più gettonati. Poi si è parlato un po’ meno di loro, venuti fuori solo a tratti. Kekko ha parlato.
Tutti conosciamo questa splendida band che ha fatto innamorare milioni di ragazzi, commossi dai racconti d’amore. A Fanpage.it ha parlato il leader della band svelando alcuni particolari che nonostante i tempi siano cambiati offrono una bella opportunità a tutti. L’artista ha parlato del nuovo progetto della band cioè quel Buona Fortuna – Parte Prima che aprirà uno studio in tre parti in grado di permettere dei risultati assicurati e che potrebbero permettere alla squadra di provare delle emozioni sopite a causa della pandemia da Coronavirus.
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Kekko ha svelato: “Da febbraio inizieremo a sentire la pressione perché vogliamo tornare alla grande carichi come se fosse il dicembre del 2019″. A chi parla di mondo cambiato e che punta solo alle view sui social network l’artista risponde: “Il posto per noi ci sarà sempre, non per chi pensa solo agli stream”. Parole chiare che fanno capire come non saranno fatti fuori dal cambiamento che gli anni hanno portato sul mondo della musica. Di certo i giovani seguono la musica in maniera diversa rispetto a venti anni fa, ma alcune mitiche band riusciranno a ottenere sempre successo.
I Modà non tramonteranno mai
I Modà hanno fatto talmente tanto successo che anche se non sono social hanno dalla loro parte un grande successo donato dall’amore della gente. Hanno dunque un tale seguito che difficilmente qualcuno si potrà scordare di loro e quando organizzeranno qualcosa ci sarà sempre e comunque gente a seguirli senza bisogno di click, visual, like e via discorrendo. Sul loro futuro Kekko specifica: “Il posto per noi ci sarà sempre perché il futuro della musica è live. Sai si parla di streaming, visualizzazioni e poi c’è gente che non riempie nemmeno un club”.
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Parole importanti, aggiunge: “Non te li compri coi follower e gli streaming le case, ma lo fai con i dischi venduti davvero, coi concerti. per cui va di moda questa cosa, alzo le mani perché non decidiamo le mode, quello lo fa il mercato, lo fanno le radio, le case discografiche, ma questo non significa che noi dobbiamo cambiare. Se tornassero i pantaloni a zampa io a 44 anni non li metterei così come non scrivo trap per avere streaming e quella visibilità che sono molto felice di non avere”.