La figlia del celebre cantante Zucchero, Irene Fornaciari, ha dovuto combattere a lungo contro il bullismo: le sue parole sono importantissime.
Classe 1983, Irene Fornaciari è la figlia del mitico cantautore italiano Zucchero. Irene ha deciso di intraprendere la stessa carriera del padre ed oggi è un’affermata artista con alle spalle già 5 album musicali. La notorietà è arrivata per lei nel 2010, quando ha partecipato a Sanremo con il brano Il mondo piange, in duetto insieme ai Nomadi.
Seppure figlia d’arte, Irene ha avuto un’infanzia e un’adolescenza abbastanza travagliate a causa degli attacchi spesso provenienti da suoi coetanei o compagni di scuola. In un lungo ed emozionante post Instagram, la cantante ha mostrato una sua foto del passato, spiegando che veniva presa di mira soprattutto per il suo aspetto fisico. La storia si è ripetuta quando ha iniziato ad avere la prima notorietà: i cosiddetti “leoni da tastiera” non le hanno dato tregua, ma lei sapeva già come difendersi dalle loro zanne.
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Irene Fornaciari e il racconto del bullismo: “Me ne hanno dette di tutti i colori”
Quando all’inizio della carriera sono arrivate le prime frecciatine sul suo aspetto fisico, Irene aveva già le ossa forti, come lei stessa ha raccontato sui social. “Ero abituata già a difendermi durante l’infanzia, quando venivo continuamente bullizzata per la mia obesità.” C’era una frase infatti, che la spingeva ad ignorare quelle critiche ed amare se stessa così com’era. “Ogni volta che sentivo di cadere nell’ossessione di voler essere perfetta mi ricordavo quella frase che mi ripetevo sempre da piccola.”
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La frase che si ripeteva nella mente era la seguente. “Irene, tu sei bella proprio perchè diversa, sfrutta la tua diversità per capire chi veramente riesce ad andare oltre l’apparenza e sa cogliere la bellezza della tua anima“. La cantante spiega infatti di non voler dipendere dal make up, o dall’idea di perfezione estetica, ma di volersi concentrare invece sulla sua anima, la quale al contrario non ha bisogno di nessuna sovrastruttura.