Fedez e la confessione: “A 16 avevo una pistola nello zaino”

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Tra una vacanza e l’altra, tra un tour e l’altro, tra uno scatto fotografico mezzo nudo con la fidanzata e l’altro… il rapper Fedez riesce a trovare anche il tempo per le interviste oltre che per gli scherzi delle Iene. Così, intervistato da Il Corriere Della Sera, il collega di J-Ax è riuscito a raccontare qualcosa che di lui ancora non sapevamo e che, forse, avremmo fatto meglio a non sapere.

Prima di tutto Fedez ha, giustamente, raccontato della sua adolscenza: difficile per molti motivi a cominciare dal fatto che viveva in periferia, ma in una zona di confine e che non seguiva le mode che seguivano gli altri. Così spesso, come racconta lui stesso, tornava a casa senza scarpe:

“Incontravi i bulli, ti dicevano che numero hai e tu gli davi le scarpe, non c’era molto da fare, ma succedeva a tutti”.

Fedez e la pistola nello zaino a 16 anni

Poi il giornalista chiede a Fedez della pistola. Già, perchè pare che nelle prime pagine del libro del rapper “FAQ. A domanda rispondo”, il rapper abbia svelato che, quando aveva 16 anni, aveva un pistola nello zaino. In quel periodo, come spiega, frequentava il collettivo multietnico “Il Muretto” insieme a Emis Killa, erano “offuscati dall’opulenza che non potevano avere e alcuni, non Fedez, derubavano i ricchi”.

Il papà di un suo amico del collettivo, appena uscito di prigione, girava con i ragazzi e nel weekend andavano tutti alle Colonne di San Lorenzo. Visto che c’era tantissima gente, il papà del suo amico temeva di essere fermato e perquisito, così la pistola che aveva lui, la lasciava a Fedez che se la metteva nello zaino.

Una storia di vita di strada, come molte, ma che fa un po’ impressione se raccontata da un ragazzo che, a oggi è sicuramente trasgressivo, ma non ce lo immaginiamo certo in compagnie malfamate e a girare con una pistola nello zainetto. Del resto, ormai è un “comunista col Rolex” e sebbene lo dica spesso anche per scherzare, visto il suo stile di vita, lo è proprio diventato anche lui.

Fonte Corriere.it