Cantante italiana no-vax? La verità | Il suo commento

Una famosa cantante italiana è stata accusata di essere no-vax, ha dunque deciso di rispondere a tutte le polemiche e le mal dicerie che si erano scatenate in seguito alla notizia del suo “non vaccino”.

Foto a scopo illustrativo (Pixabay)

Stiamo parlando di Mietta che era finita nella bufera durante la sua partecipazione all’ultima edizione di Ballando con le stelle. La cantante infatti era risultata positiva e si era evinto in quel contesto che non era stata vaccinata, nonostante questo dopo la guarigione è tornata protagonista sul palcoscenico del programma. Ora dopo tempo dalla fine dello stesso talent show condotto da Milly Carlucci ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa per raccontare cosa è accaduto in realtà.

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Era ospite sabato del salotto di Canale 5 di Silvia Toffanin organizzato per la trasmissione Verissimo. Così è tornata a parlare di quanto è accaduto dopo il battibecco con Selvaggia Lucarelli proprio in merito al vaccino. La donna ha parlato specificando: “Da anni non prendo farmaci, perché ho avuto crisi importanti da bambina. Per cui il vaccino avrebbe potuto crearmi dei problemi. Essendo risultata positiva ora non sono ancora vaccinata e dovrò aspettare del tempo”. Ha poi specificata di aver vissuto un periodo difficile dopo i tanti insulti ricevuti online dagli hater.

Mietta, cosa ci insegna questo episodio?

L’episodio di Mietta ci insegna diverse cose importanti. La prima è sicuramente che non si deve giudicare una persona di cui non si conosce e di cui non si conoscono i problemi. Chi scrive è vaccinato con la terza dose e assolutamente schierato dalla parte dei vax, ma è anche in grado di discernere e di capire che le persone andrebbero ascoltate prima di essere giudicate. Non sappiamo bene quale sia la situazione medica di Mietta ma ci risulta difficile accettare che lei l’abbia dovuta chiarire in pubblico per evitare di sfigurare davanti a chi invece non si è fatto problemi prima di parlare.

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Il secondo spunto invece è riferito propriamente a come le parole possano ferire tanto quanto la violenza fisica e come rappresentino a loro volta un modo di praticare violenza. Prima di scrivere qualsiasi post sarebbe il caso di pensare “ma a me darebbe fastidio se lo riferissero a me?”. Perché siamo tutti buoni a sparare sentenze, tanto più dietro una tastiera, ma dovremmo essere anche consapevoli che alla fine della nostra opinione importa veramente a pochi e non di certo a chi riceve i nostri insulti. Senza poi ribadire che a ragione o torto l’insulto è sempre un atto deprecabile.