Attentato Manchester: paura e concerti a rischio anche in Italia

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Attentato a Manchester al concerto di Ariana Grande

L’attentato all’Arena di Manchester di ieri, 22 maggio, ha sconvolto il mondo. Oltre 20mila persone, essenzialmente ragazzi e ragazze giovani, erano all’Arena di Manchester per il concerto di Ariana Grande. Popstar californiana, di origini italiane, diventata famosa grazie ad una serie tv, i suoi fan sono giovanissimi tra gli 8 e i 30 anni. Ieri un attentato terroristico di matrice islamica ha trasformato quello che per molti era il primo concerto della vita in un incubo. All’ingresso dell’Arena di Manchester un kamikaze si è fatto esplodere con un ordigno imbottito di chiodi. È di 22 il bilancio delle vittime e di oltre 60 feriti, senza contare i dispersi. Dopo questo attentato, proprio come era successo per il Bataclan, si teme anche per gli eventi live in Italia.

Ecco cosa è successo a Manchester:

Attentato a Manchester: paura per gli eventi in Italia

Gli appuntamenti sono svariati, soprattutto ora che comincia l’estate: dal 27 maggio per gli TIM MTV Awards dove a Roma in Piazza del Popolo ci saranno tantissime persone per assistere al live di grandi artisti come Francesco GAbbani. Non si sa se il concerto di Ariana Grande, il 15 giugno, previsto in Italia, precisamente al Palalottomatica di Torino sarà confermato. Ma gli appuntamenti sono tanti altri come il 18 giugno a Milano per i Radio Italia Live, o il 30 giugno a Palermo. Senza contare l’appuntamento con i Wind Music Awards all’Arena di Verona il Poste Pay Rock in Roma a Capannelle.

Attentato a Manchester come al Bataclan

I concerti, da sempre, attirano tantissima attenzione e chiamano in piazza migliaia e migliaia di persone che vogliono regalarsi una serata di divertimento e qui, come era già successo al Bataclan, i terroristi colpiscono. Una ferita la cuore della vita, della normalità e della socialità che mette in pratica, a catena, una strategia del terrore. Cosa fare allora? Non andare più ai live, annullare i concerti? O cercare di combattere la morte con la vita? Qui la società si divide. Oggettivamente non c’è un “giusto o sbagliato”, un “vero o un falso”. L’unica cosa che ci permettiamo di dire è che la paura si batte col coraggio. Qualunque siano le decisioni che verrano prese. E soprattutto, i controlli per entrare nelle aree dei concerti devono essere sempre elevati, non può bastare un periodo di “calma” per abbassare la guardia ed essere più superficiali.