Troppo caldo? Non si va a lavorare: la proposta di legge

woman cooling herself
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Se fa troppo caldo e la colonnina di mercurio supera i 30 gradi si sta a casa e non si va a lavorare. È questa, a grandi linee, la proposta di legge di una parlamentare britannica, Linda Riordan. Il motivo di questa proposta che in un primo momento può sembrare bizzarra è legata all’effettivo cambiamento climatico dovuto al riscaldamento globale: si interromperà l’attività professionale se l’ambiente di lavoro supera i 30 gradi o i 27 gradi in caso di mestieri particolarmente pesanti.

Si tratta quindi di una proposta che interessa principalmente panifici, aule scolastiche, fabbriche e uffici che, se troppo caldi, possono portare a delle problematiche di natura fisica come disagio, stress, irritabilità e mal di testa. Il rischio di incidenti sul lavoro sarebbe così in aumento.

In Gran Bretagna, come si legge sull’Huffington Post, esiste già una legge secondo cui nei luoghi di lavoro la temperatura non può scendere sotto i 16 gradi, ma non si parla di una temperatura massima considerata tollerabile così la proposta si inserirebbe proprio in questo gap.

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