Quattro chiacchiere con Sig.Solo. “Sexsation? È un disco carnale e istintivo”

sexsation

Sig.Solo, all’anagrafe Andrea Cipelli, ex tastierista di Dente, è tornato sulle scene musicali dopo 7 anni dal disco d’esordio. Il disco, per Garrincha, è un album che arriva da un tempo sospeso tra i ’70 e gli ‘80 e in questa seconda opera, per la prima volta, il Sig. Solo si fa accompagnare dai suoi Supestars, band che vede alla batteria un altro componente della band di Dente, il batterista Gianluca Gambini, oltre a Marco Delazzari ed Andrea Maffini. I Superstars, con l’aggiunta, come ospiti, di Mirko Onofrio al sax e flauto ed Emanuele Reverberi alla tromba, hanno saputo attualizzare, come nessuno prima, il soul ed i synth del finire dei settanta.

Noi lo abbiamo intervistato e, fra una chiacchiera e l’altra, abbiamo scoperto un mondo molto interessante e un disco da ascoltare al più presto se ancora non lo avete fatto.

 

D: Parliamo del nuovo disco. Sei tornato dopo 7 anni dal tuo esordio, un lungo tempo. Come mai hai aspettato così tanto?

In realtà questa pausa c’è stata principalmente perchè ci siamo abbandonati al lavoro con Dente che è stimolante e impegnativo e non c’era proprio il tempo materiale per potersi chiudere in studio e avvicinarsi a questo tipo di lavoro. La progettualità stessa di fare questo passo non è stata successiva al lavoro precedente. Senza fretta abbiamo trovato le persone giuste e ci siamo avvicinati al progetto con il tempo che richiedeva.

D: Il disco quindi è nato con calma possiamo dire, ma c’è qualcosa che ti ha ispirato?

Semplicemente io avevo tre o quattro canzoni, anche cose un po’ più vecchie, e con Gianluca Gambini, compagno di avventure musicali, ci siamo detti: “Perchè non troviamo un paio di persone che stanno al gioco, liberamente e con relax e ci lanciamo in questa avventura?”. Così, quando abbiamo scritturato i nostri amici strappandoli alle loro vite per un po’,  inizialmente volevamo sentire solo come suonavano queste canzoni che già avevamo. Da lì poi è stata una valanga di emozioni che ci hanno stimolato e spinto ed è nato il disco.

D: Delle 10 canzoni che ci sono nel disco allora quale senti più vicina a te e quale ha invece il messaggio più importante.

La canzone che sento più legata a me, perchè quando la suoniamo crea un’amalgama seducente, è “Vanità”. Quella che invece ha un messaggio più importante diciamo che è “Missili” perchè l’ho considerata una dichiarazione d’amore completo e a 360° considerando tanto le sue meraviglie quanto i suoi lati più oscuri. L’amore nella sua globalità insomma!

D: C’è un fil rouge che lega le dieci tracce del disco?

Beh… Ascoltando poi noi stessi il disco, alla fine, il flo conduttore direi che è quello che ha portato poi anche al titolo del disco che è pervaso da tante sensazioni differenti tutte però riconducibili all’impulso e alla spinta di un essere umano verso un un’altra persona. Un istinto carnale, sessuale e primordiale si trova lì e amalgama un po’ tutto il disco!

D:  Un disco carnale, passionale e istintivo. Ve lo aspettavate così?

Alla fine dei lavori in realtà ci siamo accorti che eravamo partiti con delle idee che sono mutate, sono cambiate e ci siamo trovati tra le mani il prodotto finito senza ricordarci quasi da dove eravamo partiti. E’ nato in studio, con cose poco programmate, poco provate e quelle che ci hanno colpito di più sono poi rimaste!

D: Il momento più divertente che ti ricordi durante la creazione del disco?

Guarda, uno sicuramente è stato straordinario! Volevamo fare un pezzo con un coro di coristi di colore per la forza della loro voce. Ne avevamo trovato anche uno a dire la verità, ma erano pastori protestanti e quando hanno capito le tematiche del disco non erano tanto d’accordo e non hanno più cantato!

L’album è disponibile su iTunes (qui il link: https://itunes.apple.com/it/album/sexsation/id970032405) e in tutti gli store digitali oltre che in formato fisico, e su Spotify a questo link: https://open.spotify.com/album/3KV2WmErFdBmA3HndGu6Ys

Sig. Solo è in tour! Cosa aspettate?