Morte cantante di Amici, parla il padre | “Potevano salvarlo”

La morte di un cantante di Amici di Maria De Filippi ha fatto molto discutere. Sull’episodio torna il padre del ragazzo che svela dei particolari.

Il decesso di Michele Merlo ha distrutto tutti per prima cosa perchè si trattava di un ragazzo giovane, poi perché era un bravo ragazzo oltre che talentuoso. Classe 1993 di Vicenza partecipò all’edizione del 2017 del programma Mediaset ottenendo buone risposte di critica e pubblico. Il decesso è arrivato a causa di una leucemia fulminante. L’ingresso in pronto soccorso in emergenza e il successivo ricovero non hanno permesso di salvare un ragazzo che sicuramente si meritava di vivere ancora tante emozioni.

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Dopo il decesso sono stati tantissimi quelli che hanno voluto ricordarlo e il pubblico si è stretto attorno alla sua famiglia. Perché Michele aveva una splendida famiglia, fatta da persone oneste, sincere e di grande cuore. Di certo scoprire alcune cose fa ancora più male e non riesce a curare quella che rimarrà a prescindere una grave perdita. Ma si poteva davvero fare qualcosa in più per salvarlo? Andiamo a leggere cosa ha detto suo padre.

Le parole del padre di Michele Merlo

Il papà di Michele Merlo torna a parlare e lo fa attraverso le righe del Resto del Carlino, sottolineando: “Gli venne prescritto un antibiotico il giorno del suo crollo. Ci fu un sanitario del 118 che gli diede addirittura del tossicodipendente. Per me è un colpo al cuore. Mi chiedo perché? Mi aspettavo dalla Procura di Bologna che andasse avanti e che i Nas accertassero eventuali responsabilità dei sanitari che lo hanno assistito“. Sono parole molto forti che rimangono una dichiarazione del papà di Michele e non sono assoluta verità, ma fanno male e lasciano riflettere su cosa sia veramente accaduto.

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L’uomo continua: “Oggi mi dicono che una volta arrivato all’ospedale era tutto compromesso. Bene allora perché un dirigente medico del decimo piano avanti al sottoscritto e ai parenti chiese scuso a nome di tutta la categoria? Di cosa si scusò se non è stato sbagliato niente? Non cerchiamo vendetta e nemmeno soldi, ma la verità. Se qualcuno ha sbagliato dovrà pagare con la legge e noi andremo avanti fino in fondo“. La convinzione del padre è questa: “È stato rimbalzato da un posto all’altro quando un emocromo poteva capire il problema. Va condannato il sistema sanitario che è tutto sbagliato”.