Italia in lutto, sono morti due cantanti del nostro paese

L’Italia è in lutto per la morte di due suoi artisti, due notizie terribili che hanno lasciato il paese senza parole. Il ricordo di tutte le persone più legate.

Foto a scopo illustrativo (Pixabay)

Addio al maestro sassare Armando Marrosu e quello del folk piemontese Maurizio Martinotti. Conosciuti moltissimo in ambito locale erano noti anche per gli appassionati a livello nazionale. Personaggi straordinari e di livello culturale eccelso hanno riempito i palazzetti e hanno portato la cultura in giro per il nostro paese creando emozioni incredibili e permettendo a tutti di vivere delle sensazioni ben al di fuori della normalità. Li salutiamo con stima e grande affetto sperando che ci sia qualcuno in grado di raccogliere questa pesante eredità.

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La musica italiana perde un pezzo della loro straordinaria tradizione visto che due artisti impensabili hanno lasciato questa terra e sarà impossibile dimenticarli. Sarà importante per loro vivere non solo nel ricordo, ma riuscire anche nella riproposizione della loro arte. Due maestri popolari che hanno portato avanti la cultura e hanno dato un segno distintivo alle loro regioni grazie alla forza delle loro parole, alla bravura nel suonare e nel riuscire a tracciare la storia sul pentagramma.

Addio ad Armando Marrosu e Maurizio Martinotti

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Armando Marrosu era un maestro della musica sarda. Si era fatto conoscere anche in Spagna e negli Stati Uniti dove aveva portato la sua bravura e la sua personalità. Noto semplicemente come il “Maestro” aveva 86 anni e continuava a dispensare consigli insegnando a centinaia di allievi la sua arte. Tra le altre lavorò anche con la Rai. Aveva studiato in Spagna dal maestro Emilio Pujol un altro chitarrista eccezionale. Aveva creato a Sassari il Concorso Internazionale Biennale di Chitarra. Si era diplomato all’Ecole Normale de Musique di Parigi.

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Si è spento a 68 Maurizio Martinotti di Casale Monferrato a 68 anni. Era fondatore di tanti movimenti tra cui anche il gruppo La Ciapa Russa negli anni settanta. Lo scorso 20 ottobre aveva raccontato il suo ricovero: “Sospensione momentanea delle trasmissioni. Domani entro in ospedale ad Alessandria e non so quanto ci resterò e se il post intervento mi lascerà a terra, come mi è successo l’anno passato per l’altro aneurisma”. Disperato il messaggio della sorella come riportato da Ansa: “Non sono bastati tutti i rituali più o meno scientifici che tanti hanno messo in campo per supportarti nella tua battaglia. È stato straziante vederti conquistare il paradiso in ginocchio sui ceci. Finalmente tu hai trovato la pace che in questi ultimi venti anni ti era stata tolta”.