L’Italia è in lutto per la morte di due suoi artisti, due notizie terribili che hanno lasciato il paese senza parole. Il ricordo di tutte le persone più legate.

Addio al maestro sassare Armando Marrosu e quello del folk piemontese Maurizio Martinotti. Conosciuti moltissimo in ambito locale erano noti anche per gli appassionati a livello nazionale. Personaggi straordinari e di livello culturale eccelso hanno riempito i palazzetti e hanno portato la cultura in giro per il nostro paese creando emozioni incredibili e permettendo a tutti di vivere delle sensazioni ben al di fuori della normalità. Li salutiamo con stima e grande affetto sperando che ci sia qualcuno in grado di raccogliere questa pesante eredità.
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La musica italiana perde un pezzo della loro straordinaria tradizione visto che due artisti impensabili hanno lasciato questa terra e sarà impossibile dimenticarli. Sarà importante per loro vivere non solo nel ricordo, ma riuscire anche nella riproposizione della loro arte. Due maestri popolari che hanno portato avanti la cultura e hanno dato un segno distintivo alle loro regioni grazie alla forza delle loro parole, alla bravura nel suonare e nel riuscire a tracciare la storia sul pentagramma.
Addio ad Armando Marrosu e Maurizio Martinotti

Armando Marrosu era un maestro della musica sarda. Si era fatto conoscere anche in Spagna e negli Stati Uniti dove aveva portato la sua bravura e la sua personalità. Noto semplicemente come il “Maestro” aveva 86 anni e continuava a dispensare consigli insegnando a centinaia di allievi la sua arte. Tra le altre lavorò anche con la Rai. Aveva studiato in Spagna dal maestro Emilio Pujol un altro chitarrista eccezionale. Aveva creato a Sassari il Concorso Internazionale Biennale di Chitarra. Si era diplomato all’Ecole Normale de Musique di Parigi.
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Si è spento a 68 Maurizio Martinotti di Casale Monferrato a 68 anni. Era fondatore di tanti movimenti tra cui anche il gruppo La Ciapa Russa negli anni settanta. Lo scorso 20 ottobre aveva raccontato il suo ricovero: “Sospensione momentanea delle trasmissioni. Domani entro in ospedale ad Alessandria e non so quanto ci resterò e se il post intervento mi lascerà a terra, come mi è successo l’anno passato per l’altro aneurisma”. Disperato il messaggio della sorella come riportato da Ansa: “Non sono bastati tutti i rituali più o meno scientifici che tanti hanno messo in campo per supportarti nella tua battaglia. È stato straziante vederti conquistare il paradiso in ginocchio sui ceci. Finalmente tu hai trovato la pace che in questi ultimi venti anni ti era stata tolta”.