Il mistero di Ort di Martina Vignozzi, Esclusiva: “Ecco che musica userei per un film”

Martina Vignozzi ha scritto “Il mistero di Ort” per Santelli Editore. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di averla ai nostri microfoni.

Ecco le sue parole:

Se il tuo libro diventasse un film che colonna sonora penseresti per questo?

Senza dubbio alla musica che ha ispirato questa storia, quella dei The Blue Nile, un gruppo scozzese che ha pubblicato pochi pezzi ma a mio avviso incisivi. C’è un loro album in particolare che mi ha aiutata a creare l’atmosfera di Ort, Hats.

A chi l’affideresti?

A un’orchestra, che trovo molto cinematografica e quindi emotivamente d’impatto.

C’è una canzone che racchiude le emozioni nate dalla scrittura del tuo romanzo?

Ho iniziato a scrivere Il mistero di Ort in un pomeriggio d’agosto asfissiante, con le tapparelle chiuse e “Let’s go out tonight” nelle cuffie. Quella canzone è stata il fil rouge della storia, anche se il testo parla di cose diverse. Eppure le sue note e quell’atmosfera che crea sono l’anima di Ort se la cittadina avesse un suono. E poi la bellissima “Headlights on the parade”, un pezzo che apre l’anima e che mi ricorda una delle scene finali del romanzo, anzi, forse si può dire che l’ha proprio ispirata.

Che musica ascolta Martina Vignozzi?

Mi piacciono i suoni degli anni 80, quel gated reverb che ormai non si usa quasi più, i synth e le colonne sonore. Amo la new wave e non mi stanco mai di ascoltare Bruce Springsteen. Ha la capacità di raccontare ogni aspetto della vita, anche quelli più quotidiani e quasi insignificanti, trasportandoti dentro il pezzo con suoni, luoghi, odori. E poi le sue canzoni sanno sempre di casa.