Alex Britti sulla malattia del padre: “E poi c’erano quei momenti…”

Il cantante Alex Britti ha aperto il suo cuore raccontando un retroscena della sua famiglia mai svelato prima d’ora: la malattia che l’ha colpito da vicino.

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Il racconto di Alex Britti (Getty images)

Con 35 anni di carriera e 12 album musicali alle spalle, oggi Alex Britti è uno dei più affermati e amati cantanti pop italiani. Legato alla sua chitarra fin da quando era soltanto un bambino, ha conquistato il palco dell’Ariston nel 1999 con la sua Oggi sono io, dopo essersi fatto conoscere con il singolo Solo una volta (o tutta la vita), grande hit di quell’anno. Da quel momento ha avuto inizio una carriera stellare che l’ha condotto sui palchi più importanti d’Italia e che l’ha portato poi a collaborare con artisti dal calibro di Pino Daniele, Luciano Pavarotti e Ray Charles.

Personaggio molto amato dal pubblico, negli ultimi anni si è mostrato molto anche in televisione. Nel 2017 ha partecipato come concorrente a Celebrity MasterChef Italia, dimostrando un grande talento anche nell’arte culinaria, mentre nel 2018 è stato uno degli insegnanti di canto del talent Amici di Maria De Filippi. Nell’ultimo periodo il cantante ha svelato un dettaglio intimo della sua vita privata e che riguarda una persona a lui molto cara.

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Alex Britti sulla malattia del padre: il racconto

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Alex Britti (Instagram)

Intervistato di recente a Oggi è un altro giorno, il cantante ha rivelato qualcosa in più sulla sua infanzia, spiegando alla conduttrice Serena Bortone di quale malattia era affetto il padre. Quando l’artista era ancora molto piccolo, al padre venne diagnosticato il disturbo bipolare. Britti racconta: “All’epoca in realtà percepivo solo i suoi sbalzi di umore e il suo caratteraccio, anche perché all’epoca i padri avevano un carattere diverso, erano più duri e severi.

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Comunque aveva degli slanci di affetto e simpatia nei miei confrontiha raccontato il cantante di 7000 mila caffè,nonostante la faccia negativa della medaglia.” Preso com’era dalla sua passione per la musica e per la chitarra, che proprio in quel periodo stava sbocciando, la malattia del padre non l’ha influenzato più di tanto e lui ha potuto lasciare il nido e concentrarsi sul suo futuro.