Rita Pavone, quando una malattia poteva ucciderla | Problema al cuore

Rita Pavone ha dovuto affrontare una malattia che può anche uccidere, un problema al cuore. Come sta ora? Il racconto.

Rita Pavone
Rita Pavone (Getty Images)

Nata a Torino il 23 agosto del 1945 in carriera ha fatto davvero di tutto anche se ha iniziato come attrice. Dotata di una voce da soprano è riuscita a raggiungere tutto il mondo, tanto che ha cantato in sette lingue diverse e conta un totale di 50 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Nonostante sia vicina agli 80 anni è una donna che ancora oggi ha un’energia trascinante e riesce a regalare emozioni anche solo quando sale sul palcoscenico.

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La sua carriera musicale è iniziata nel 1962 quando aveva ancora 17 anni e ha inciso 27 album di cui 21 studio, 5 raccolte e 1 live. Ha inoltre lavorato anche in televisione e al cinema come attrice. Il primo lavoro risale al 1963 quando lavora in Clementine Cherie di Pierre Chevalier. Invece sul piccolo schermo arriva l’anno dopo sul Programma Nazionale in Il giornalino di Gian Burrasca della grandissima Lina Wertmuller. Anche in televisione ha detto sempre la sua. Oggi però parliamo di una malattia che di recente l’ha afflitta.

Rita Pavone, la malattia al cuore

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Rita Pavone (Getty Images)

Rita Pavone ha parlato del suo problema ai microfoni di Rai 1 durante il programma Domenica In. Da Mara Venier ha specificato: “Avevo delle piccole fitte al petto, a cui non avevamo dato importanza. Cantavo e andavo di qua e di là. Ballavo come una matta fino a che non sono finita per terra”. Il racconto sicuramente fa capire come la prevenzione sia un atto dovuto sempre e comunque e come avrebbe dovuto fermarsi anche se parlare dopo è molto facile.

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La donna continua: “L’aorta era quasi otturata. Mi hanno riportato al mondo per un pelo. Sono stata a un passo della morte. Il destino mi è stato amico”. La donna non ha mai nascosto però che non ha paura di morire, come spiegato a DiPiù Tv, perché accompagnata da una cieca fede nel Signore e dunque sempre e comunque in grado di accettare quello che le accade.