Colonne sonore

Old, quando la colonna sonora è la vita che scorre

Old di M.Shyamalan è un film straordinario che ragiona sulla vita e sulla morte, sul trascorrere del tempo. A stupire è anche la colonna sonora.

Il film parte in maniera delicata, all’interno di un resort dove viene introdotta la vicenda. Un gruppo di turisti, tre famiglie di fatto, vengono portati su una spiaggia su cui accadono cose incredibilmente assurde. Non fare spoiler è difficile, ma ci proveremo per non rubarvi una sorpresa che arriverà con il trascorrere del timing diventando evidente praticamente dopo la metà del film.

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Le musiche del film sono curate da Trevor Gureckis, ma non è che splendano di per sé. Suoni che creano suspense, momenti di grande tensione amplificate anche dal punto di vista dell’audio. Nonostante questo c’è un particolare che poche volte avevamo visto così intenso e che apre degli spunti interpretativi e una nuova via legata al cinema moderno che di fatto torna indietro per crescere ancora. Se non avete visto il film leggete qui e proseguite solo dopo la visione.

Old, l’oceano è un personaggio


All’interno di Old forse la nota sonora più evidente è quella omogena, autoctona. Infatti il suono dell’oceano di base lo fa diventare protagonista. Anche l’acqua ha la possibilità di dialogare e ha un ruolo costruttivo all’interno del tessuto narrativo. Compie delle azioni indirette, lancia la storia con il bimbo che proprio per il rumore dell’acqua scopre il primo cadavere che fa da motore all’azione e ci inizia a raccontare la storia di quel pezzo di spiaggia.

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I protagonisti sono catapultati in una fascia di spiaggia con una distesa d’oceano davanti. Alle spalle delle rocce, una barriera, che rende praticamente lo spazio terreno insignificante e che obbligherà i protagonisti a provare la fuga per mare. Non a caso la salvezza, solo per alcuni dei protagonisti, arriverà proprio in mare. Il tema dell’acqua non è la prima volta che diventa fondamentale nel cinema di Shyamalan. Già in The Village aveva avuto il suo perché anche se non fino a questo punto.

Matteo Fantoli

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