Lascia un vuoto inconsolabile la morte di uno dei cantanti italiani più famosi di sempre. Una notizia terribile che ci ha portato la giornata di oggi.
Quando scompare una persona è sempre un lutto a prescindere dalla sua età, dal suo lavoro, dal suo contesto di vita. Quando se ne va un grandissimo artista ovviamente chi si occupa di musica non può che rimanere senza parole. Questo anche perché si tratta in questo caso di un vero e proprio maestro contemporaneo, uno in grado di protestare facendolo con grande tatto ed educazione. Un ragazzo che si era fatto uomo e aveva portato al pubblico la sua grande forza e voglia di cambiare la storia.
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Questo era il cantante di cui vi parleremo oggi, prima di tutto una gran brava persona e poi anche un essere umano in grado di sconvolgere le persone col suo tatto nel momento della polemica. Abile nel creare strofe era anche un grande chitarrista oltre che un uomo di estrema cultura. Il suo messaggio è arrivato a intere generazioni e ci ha lasciato una macchia indelebile nel cuore facendoci capire come non serva urlare per farsi sentire, ma che la sensibilità abbia qualcosa di più profondo sotto questo punto di vista. Ma di chi stiamo parlando?
Paolo Pietrangeli è morto
La morte di Paolo Pietrangeli ha sconvolto il mondo della musica italiana e non solo. Nato a Roma il 29 aprile del 1945 si è spento sempre nella capitale raggiunti i 76 anni. Oltre a essere cantautore era anche regista, sceneggiatore e scrittore abile dunque a muoversi sotto diversi punti di vista. Certamente aveva influito su di lui la presenza di un padre straordinario come il regista Antonio Pietrangeli indimenticabile per opere come “Io la conoscevo bene” e “Il magnifico cornuto”. Da lui aveva appreso come comportarsi con tatto e come arrivare al cuore delle persone con intelligenza.
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Sicuramente la canzone più nota tra le sue è quel Cantessa che ancora oggi è una critica che viene dal profondo del cuore. Senza dimenticare Valle Giulia altra canzone di grandissima risonanza e di ottimi spunti emotivi. Il suo percorso professionale si era mosso anche attraverso la celluloide basti pensare a documentari come L’addio a Enrico Berlinguer un opera piena di riflessioni e di spunti al di sopra delle possibilità anche del pubblico medio. Era un uomo straordinario Paolo e ci mancherà, lasciando di fatti un vuoto impossibile da colmare.