A luglio arriva il “Close to the moon” il più grande festival prog-rock d’Italia

Musicans of English heavy metal rock band, the 'Iron Maiden' perform on the 'Main stage' of the 16th Sziget Festival in the Hajogyar(Shipyard) Island of Budapest on August 12, 2008  during their opening concert of the Hungarian festival,  an annual rock, pop and world music extravaganza. The Sziget festival began in 1993 shortly after the collapse of communism and then only attracted a few thousand locals. In addition to the musical programme, which ranges from gypsy, electronic and heavy metal to jazz and latin, there will also be theatre, dance and circus performances.   AFP PHOTO / ATTILA KISBENEDEK (Photo credit should read ATTILA KISBENEDEK/AFP/Getty Images)Confermate le line up delle band che si esibiranno sul palco dell’happening rock progressive più atteso della stagione. In cartellone i nomi più noti della scena progressive e alcuni artisti che tornano dopo molti anni nel nostro paese: gemme assolute e reunion speciali, che rendono la kermesse di Piazzola sul Brenta, un itinerario speciale fuori dalle rotte ordinarie.

L’8 LUGLIO si avvicenderanno sullo stesso palco: Alan Parsons, storico ingegnere del suono, negli studi di Abbey Road a Londra con Beatles e Pink Floyd, e fondatore del suo Project che porta qui nella sua versione Alan Parsons Live Project;  Adrian Belew, storico componente dei King Crimson, con militanze di rango accanto a Frank Zappa, David Bowie e Porcupine Tree, in una delle sue rare apparizioni in Italia con suo trio; Pye Hasting, fondatore dei Caravan che insieme alla sua band porterà sul palco di Piazzola le storiche atmosfere della scena di Canterbury; dall’Olanda, con le note rock del suo flauto, Thijs Van Leer condurrà i suoi Focus, insieme allo storico compagno di band, il batterista Van Der Linden, nel gruppo dagli anni 70. Infine, una vera chicca: Dave Brock insieme ai leggendari Hawkwind, anello di congiunzione tra la cultura hippie e dello space rock  e fondati nel 1969 insieme a Lemmy Kilmister,  leader dei Motorhead, scomparso di recente. Caratterizzati da live con incessanti vortici di suoni, luci e coreografie oniriche, gli Hawkwind tornano in Italia dopo una lunghissima assenza.

Il 9 LUGLIO sarà la volta di: Gary Brooker e i suoi Procol Harum, uno dei primissimi gruppi progressive inglesi, che raggiunse immediatamente la vetta delle classifiche con la celeberrima “A Whiter Shade of Pale”, tradotta in italiano, come molti loro testi, in questo caso da Mogol nella cover “Senza luce”, e che dopo qualche anno di assenza tornano in Italia; di nuovo in Veneto, Rick Wakeman, tastierista degli Yes fin dai primi anni ’70,  collaboratore di Black Sabbath, David Bowie ed Elton John; un gradito ritorno anche quello di Martin Barre, storico membro dei Jethro Tull che dopo qualche anno torna davanti ad un pubblico che lo segue dagli anni 70 con la sua nuova band; John Marshall, Roy Babbington, John Etheridge, Theo Travis ovvero i Soft Machine Legacy, un combo di musicisti straordinari, la prima originale ondata di sperimentazione della psichedelia a Londra, che vanta  collaborazioni con nomi storici come Robert Fripp, King Crimson e nuovi classici come Steve Wilson. Con i Soft Machine, porterà un tocco di jazz e improvvisazione, Keith Tippett, compositore e pianista, collaboratore dei primi album dei King Crimson e animatore di esperimenti musicali con grandi ensemble.  Ciliegina sulla torta già ricca della giornata di chiusura del festival è la reunion dei Family con la presenza di Robert Chapman e John Palmer, uno dei primissimi gruppi della scena progressive inglese, dallo stile variopinto che unisce forti influenze acid-folk con jazz, blues e ritmi esotici.

Si tratta, per quasi tutte, di date uniche italiane. In allegato formazioni complete e brevi biografie.

 

I protagonisti del primo rock progressive internazionale su un unico palco allestito nello splendido Anfiteatro Camerini, dotato di posti a sedere e circondati dallo splendido porticato prospicente Villa Contarini a Piazzola. Gioiello dell’architettura palladiana e testimone già in passato del rilancio del territorio e della sua importante economia agricola e industriale, questo luogo è oggi divenuto  piattaforma internazionale di valorizzazione culturale e musicale. In questo contesto, il festival si articolerà in altri spazi della città, con attività parallele ed eventi collaterali. Un festival “diffuso” che comprenderà concerti, mostra mercato del vinile, incontri, mostre e proiezioni.

 

Due grandi giorni di musica e passione, con i protagonisti grandi e piccoli di un genere musicale tra i più ispirati e creativi degli ultimi 50 anni, in un territorio ricco di arte e storia.  Un evento che, come la luna, speriamo faccia muovere le maree e le anime di generazioni.