I giovani comprano più musica degli adulti. I dati IPSOS

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Secondo il “Music Consumer Insight Report” di IPSOS Connect che osserva i comportamenti dei consumatori musicali,  l’82% degli utenti tra i 13 e i 15 anni accede a servizi di streaming per ascoltare musica ed è ben disposto a pagare per accedere legalmente a contenuti musicali. Più della metà dei giovani intervistati (52%), infatti, dichiara di acquistare musica regolarmente e il 64% di essi considera furto l’appropriazione di contenuti musicali tramite canali illegali.

Il trend resta positivo osservando anche la fascia 16-24 anni: il 55% acquista musica legalmente e il 54% afferma che l’ascolto illegale corrisponde a tutti gli effetti ad un furto. I dati rivelano il grande valore che i nativi digitali riconoscono alla musica, rispetto agli ascoltatori più adulti che sembrano abituati  a pensare al digitale come possibilità di reperimento gratuito e illegale dei contenuti musicali.

Che i giovani siano attivamente coinvolti nel consumo di musica lo testimonia, d’altronde, l’alta percentuale di chi reputa importante che gli artisti vengano ricompensati (il 67% per i 13-15 e il 57% per i 16-24).

Commentando i dati della ricerca, Enzo Mazza, CeO FIMI, ha dichiarato: “Da questa ricerca emergono dati interessanti per l’industria musicale: i servizi di streaming in abbonamento stanno rivoluzionando le abitudini di ascolto e i giovani  rispondono positivamente alle nuove modalità di fruizione confrontandosi naturalmente con i contenuti musicali e riconoscendogli un grande valore”.

Emerge con chiarezza che i ragazzi assegnano alla musica un ruolo rilevante: crescere in un mondo digitalizzato tende a ripristinare il riconoscimento dei contenuti stessi e del lavoro di chi opera per rendere tali contenuti disponibili.