Un video di Gigi D’Alessio è finito in queste ore sotto la lente d’ingrandimento dei giudici. Le immagini a qualcuno sono costate care.
Un video di Gigi D’Alessio è finito in queste ore nel mirino dei media. Le immagini filmate stanno costando carissimo a una donna, che adesso ha deciso di chiedere i danni. Il noto cantante napoletano negli anni è diventato un’icona, grazie ad alcuni brani d’eccezione che lo hanno fatto entrare di diritto nell’Olimpo della musica. Oggi si è tornato a parlare di lui per una vicenda curiosa che riguarda il videoclip di un suo celebre brano.
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Come riportato in un articolo dei colleghi de “Il Sole 24 Ore”, una signora di Napoli a causa del video in questione ha raggiunto improvvisamente una notorietà per nulla cercata. Anzi, sicuramente ne avrebbe fatto volentieri a meno visto che le ha procurato parecchi grattacapi familiari, sfociati poi nel divorzio dal marito. La canzone di cui stiamo parlando si intitola “Oj Nenna Nè”, ed è il rifacimento di un brano della tradizione partenopea di cui Gigi D’Alessio ha fornito un’ottima reinterpretazione nel suo album del 2002 “Uno Come Te”. Erano gli anni d’oro per l’artista di Rione Cavalleggeri, che dopo lo strepitoso successo raggiunto con gli album “Fuori Dalla mischia”, “Portami Con Te” ed “Il Cammino Dell’ Età” si stava confermando ai vertici delle classifiche. Qualcosa però deve essere andato storto.
Il video di Gigi D’Alessio costa caro: ecco cosa è successo
La donna è stata immortalata inequivocabilmente nelle scene del video mentre si trova a passeggio mano nella mano con uno sconosciuto compagno. Fin qui nulla di strano, se non fosse che la signora all’epoca era sposata e l’uomo a passeggio con lei non era suo marito. Dunque la sua relazione extraconiugale è venuta alla luce in una maniera assolutamente beffarda. Una vicenda da commedia all’italiana, a seguito della quale la donna si è rivolta ai giudici per chiedere i danni. Ora la Corte d’Appello le ha dato ragione.
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La casa discografica del cantante, il colosso Sony, a propria difesa ribatte che in caso di registrazioni in luogo pubblico si presuppone un tacito consenso dei presenti alle riprese. La donna sostiene di essersi accorta della situazione semplicemente voltando lo sguardo per qualche istante verso la telecamera, senza mai dare il suo esplicito assenso a comparire nel video. I giudici ora le hanno dato ragione, anche perché l’infedeltà le è costata il matrimonio.