Gianna Nannini, il momento più difficile della sua vita

Gianna Nannini e quel periodo della sua vita molto tormentato e buio: “Ero piena di paranoie, vivevo una crisi profonda” ha confessato. Cosa accadde?

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Il periodo buio di Gianna Nannini (Getty images)

La cantautrice rock Gianna Nannini si è raccontata tempo fa in una lunga e sincera intervista rilasciata al magazine Vanity Fair, raccontando di un particolare periodo della sua vita costellato da paure, paraonoie e follia. Nata a Siena nel 1954, oggi è considerata una delle più influenti e talentuose artiste italiane. Nella sua lunga e brillante carriera, iniziata nella prima metà degli anni 70, ha pubblicato ben 20 album musicali, di cui 6 fantastiche raccolte.

Ha esordito catturando l’attenzione dei più importanti discografici italiani, tra cui anche la famosa Mara Maionchi, ed è diventata con gli anni uno dei simboli del rock italiano. Nei primi anni 80, nel pieno del successo, attraversò un profondo e difficile periodo di crisi, in cui viveva soggiogata dalle sue stesse paranoie. Il suo racconto è molto toccante.

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Il momento più duro della vita di Gianni Nannini: “Ho sperimentato la follia”

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Gianna Nannini (Getty images)

Onesto e diretto come sempre il racconto della celebre cantante italiana Gianna Nannini, che a Vanity Fair ha raccontato del periodo di “follia” attraversato tanti anni fa. “All’inizio degli anni ’80 sono stata molto maleha confessato. “Ero piena di paranoie, vivevo una crisi profonda, avevo un io diviso, uno stato mentale alterato e paura di ogni cosa, come una bambina.” Si sentiva divisa a metà e a tratti, riaffioravano immagini della sua infanzia che aveva interiorizzato e poi dimenticato.

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Io la follia l’ho sperimentata” ha detto, riferendosi proprio a questo buio periodo della sua vita, “e ho sperimentato anche la schizofrenia. So cosa sono. Mi è capitato di morire e poi rinascere.” Per rinascere ha dovuto prendersi un pò di tempo per sè e allontanrsi dalla routine quotidiana. Si ritirò a Colonia e iniziò a produrre musica insieme al produttore Conny Plank, dando così una decisiva svolta non solo alla sua carriera, ma anche alla sua vita. “In un certo senso è come se fossi nata nel 1983ha concluso. La Gianna che c’era prima riposa in un cimitero.