Famosissima band: “Non torneremo mai in Italia”, feriti gravi al concerto

Tra le righe hanno sottolineato che non sarebbero mai tornati in Italia dopo un concerto che si poteva trasformare in una vera e propria tragedia con tantissimi feriti alcuni gravi.

Foto dimostrativa (Getty Images)

I Led Zeppelin erano a Milano il 5 luglio del 1971. L’edizione di quell’anno del Cantagiro portò ad arrivare nel nostro paese diversi personaggi di assoluto livello tra cui anche Aretha Franklin e Charles Aznavour. Successe durante la tappa al Vigorelli dove ci furono dei momenti di tensione impossibili da accettare. Prima di vedere la band sul palcoscenico c’erano stati ospiti italiani straordinari tra cui Mia Martini, Ricchi e Poveri, Gianni Morandi e Lucio Dalla.

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I fan dei Led Zeppelin però non si trovarono bene con le persone che erano insieme a loro e iniziarono a fischiare chi si presentava sul palcoscenico con qualcuno che decise addirittura di non esibirsi nemmeno creando dispiacere in chi era venuto per cantare. E fu così che scoppiarono degli scontri tra pubblico e polizia. Quest’ultima iniziò a lanciare dei fumogeni per cercare di sedare i dissensi. Il concerto venne fermato, ma la situazione peggiorò fino a che addetti ai lavori furono colpiti gravemente dal lancio di bottiglie. Per ore continuarono le contestazioni per fortuna però non ci furono dei morti. I Led Zeppelin non sarebbero più tornati in Italia.

Led Zeppelin, situazione complicata e quella scelta

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I Led Zeppelin decisero di lasciare il palco e non tornarono più in Italia dopo queste situazioni dolorose e davvero sconvenienti. Il gruppo britannico si formò nel 1968 diventando di fatto innovatore di rock e hard rock. Partirono come squadra fissa Robert Plant, Jimmy Page, John Paul Jones e John Bonham. Furono turnisti invece Tony Thompson, Phil Collins e Jason Bonham. La band si sciolse nel 1980 per poi fare quattro reunion momentanee. Composero 9 album studio con 4 live e 9 raccolte. La band di certo cambiò la storia della musica risultando abile nel riuscire a comporre brani straordinari ma proprio a dare anche una nuova visione del fare musica.