ESCLUSIVA – Uomo Gatto: “Sarabanda dicono fosse tutto falso? Sbagliano”

Abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere ospite l’Uomo Gatto, alias Gabriele Sbattella, che ci ha parlato degli anni di Sarabanda e non solo.

In molti in questi anni si sono fatti domande sulla veridicità del programma di Enrico Papi, così abbiamo sottoposto alcune domande a uno dei campioni più longevi del programma l’Uomo Gatto. Con la sua semplicità e senza fare mezzi giri di parole ci ha sottolineato che il gioco era reale, che si vincevano i soldi e che le persone si scontravano davvero senza nulla di organizzato in precedenza. Si spegne così una polemica durata anni e che sicuramente ha tenuto banco a lungo anche oggi a 20 anni dall’ultima puntata del famoso programma di Italia 1.

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Gabriele si presenta ai nostri microfoni intervistato da Matteo Fantozzi e lo fa con grandissima semplicità, quella che l’ha contraddistinto nel suo percorso sarabandiano ma anche a Caduta Libera e Avanti un altro. Divenuto personaggio televisivo Gabriele è un uomo pieno di risorse, molto intelligente e con tante passioni. È anche un collega in quanto fa il giornalismo occupandosi di sport. Uomo pieno di voglia di fare sta preparando un progetto importante che ancora non ha svelato sui social network anticipandone solo il work in progress. Ma andiamo ad ascoltare le sue parole.

Intervista all’Uomo Gatto campione di Sarabanda


Gabriele Sbattella, l’Uomo Gatto, ci racconta molto della sua avventura: “Nasco da animatore turistico con una grande voglia di fare televisione. Feci dei provini e uno andò bene, poi insieme agli autori ancora andò bene e mi chiamarono per giocare. Dovevo andare a giocare a maggio 2002, ma avevo firmato il contratto con la società con cui dovevo lavorare e ho rinviato. Mi hanno poi chiamato dall’oggi al domani a novembre. Vado a giocare, batto Max il campione mascherato e da lì parte una sorta di giro per studi televisivi Mediaset, Sky, La7 e chi più ne ha più ne metta. Mi sono tolto la soddisfazione di entrare in uno studio televisivo, ammirando come nasce una trasmissione da quando gli autori ci lavorano, la preparazione tecnica, la registrazione e tutto il resto“.

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Ma Sarabanda era un programma reale o tante cose erano organizzate? Il gioco era regolare, si giocava per centinaia di migliaia di euro un montepremi cospicuo. Le scenette venivano spontanee”. Su di lui racconta: “Sono una persona tranquilla, amante della musica, della vita, odiatore di ingiustizie, prepotenze e arroganze. Sono convinto che l’essere umano fondamentalmente sia buono. Oltre alla musica amo lo sport, il cinema, la lettura, il giornalismo e tanto altro ancora. Cerco sempre di mantenere vive queste passioni”.