ESCLUSIVA Adèl Tirant: “Una ‘chiamata’ iniziata quando ero piccola”

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con la bravissima artista siciliana Adèl Tirant. Ecco come è andata ed i suoi progetti per il futuro.

Adel Tirant
Adèl Tirant

Adele Tirante, in arte Adèl Tirant, per quei pochi che ancora non la conoscessero è una bravissima ed instancabile artista originaria di Nizza di Sicilia, nella provincia di Messina. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla in esclusiva, così ci ha raccontato moltissime cose su di sé e sulla sua carriera che spazia tra musica, teatro, cinema e scrittura. Tra passato, presente e futuro è sbucata fuori anche qualche chicca.

Ciao Adele, tu sei una performer a 360 gradi e hai fatto moltissime cose. Innanzitutto puoi raccontarci come è nata la tua vocazione artistica? Ti senti più cantante, scrittrice o attrice?

La “chiamata” verso l’arte è iniziata sin da piccola, già ai tempi della scuola cantavo e recitavo. Sono però due facce della stessa medaglia che non si possono scindere, ma un unicum che si esprime attraverso il mio personaggio. Un po’ come fa oggi il gruppo rock Il Teatro Degli Orrori, che unisce teatralità ed interpretazione a canzone d’autore, del resto più cose sai fare più sei brava. Spesso i registi mi chiedono anche di cantare, mentre ai concerti talvolta mi si chiede di unire musica e recitazione: è un atteggiamento promiscuo oramai “internazionale”.

Lo scorso gennaio è uscito il tuo ultimo singolo “Caccia Alle Streghe (Miss Inquieta)”: ce lo puoi descrivere?

E’ una canzone che mi piace molto, nacque sulla scia delle polemiche seguite alla partecipazione di Junior Cally a Sanremo 2020  con il brano “Strega”. Riguarda la figura femminile in generale ed una certa involuzione culturale nei suoi confronti: non siamo ancora emancipate, c’è molto maschilismo negli ambienti di lavoro e il nostro settore in questo non fa eccezione. Ho tratto ispirazione dal libro-terapia “Donne Che Corrono Coi Lupi” della psicanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés.

Chi sono nella musica le donne veramente libere?

A livello internazionale Bjork e PJ Harvey, in Italia invece Carmen Consoli, Rachele Bastreghi, Nada e la compianta Giuni Russo, una voce magnifica alla quale mi sentivo molto legata perché come me riusciva ad unire antico e moderno. Non dimentichiamo poi le sorelle Martini, Mia e Loredana Bertè, che hanno sempre spezzato i luoghi comuni: due esempi per tutti, ce ne fossero come loro…

Adèl Tirant
Adèl Tirant

Domenica prossima, 21 novembre, sarai al Teatro Sasso di Sorrento per un concerto nell’ambito della rassegna “Pioggia Di Note”. Di cosa si tratta?

Canterò brani tratti dal mio album del 2019 “Adele E I Suoi Eroi” più alcune cover. E’ la prima volta che terrò un concerto all’interno di un teatro, di solito ci vado per spettacoli di recitazione. Sarà una sensazione strana, diversa, ma sono molto contenta ed emozionata: io sono siciliana ma c’è un sottile filo affettivo che mi lega a Napoli e la Campania.

E’ uscita da poco una tua versione elettro-pop di “Polysex”, il mitico brano di Ivan Cattaneo che quest’anno celebra i quarant’anni dalla pubblicazione. Che esperienza è stata lavorare con un artista degli anni Ottanta?

Bellissima, perché negli anni Ottanta riuscivano ad emergere dei personaggi realmente geniali, trasgressivi e autentici. Penso a Ivan oppure a Renato Zero, oggi purtroppo con il meccanismo dei talent la musica indipendente e le idee non riescono più ad arrivare alle radio. Non abbiamo più spazio né possibilità di scelta: noi artisti che viviamo di “diritti” dobbiamo farci sentire, altrimenti ne resteremo soffocati.

Musicalmente parlando, cosa offrono oggi la Sicilia ed il meridione? Esiste il nuovo Battiato?

Il nuovo Franco Battiato? Nessuno può dirlo, lui è uno dei miei idoli assoluti. In Sicilia però ci sono delle realtà davvero interessanti. Di Martino e Colapesce scrivono canzoni bellissime, ma anche La Rappresentante Di Lista è da tenere d’occhio insieme al rapper di Taormina Triska. Allargando i confini al resto del Sud invece segnalo la napoletana Flo, Giovanni Block ed il calabrese Ivan Tallarico.

Chi sono i tuoi artisti preferiti?

Franco Battiato, David Bowie, Mina, Nina Simone, Luigi Tenco e un po’ tutta la scuola degli anni Sessanta. Tra i gruppi i Doors e gli Arcade Fire, poi mi piacciono molto Nick Cave e Edith Piaf, in omaggio alla quale porto in giro da qualche tempo nei teatri uno spettacolo intitolato “Padam Padam” con la collaborazione di Mirko Dettori. Tra i nuovi Iosonouncane e Cosmo.

Quale canzone parla di te?

“Io Sono Il Vento”, un brano di Arturo Testa del 1949 con il quale nel 2016 ho vinto il premio Ugo Calise per la migliore interpretazione. Parla di una passione che arriva e travolge proprio come il vento, oggi ne propongo spesso una versione rock-blues. Mi rappresenta moltissimo, la sento come fosse mia.

Che progetti ha Adèl Tirant per il futuro?

Ho delle canzoni inedite in cantiere e vorrei registrarle per portare avanti la mia carriera cantautoriale. Inoltre sto collaborando ad un pezzo sulla Divina Commedia con due artisti visivi, Primitivo e Giuseppe Casafina. Intanto mi esibisco regolarmente a Roma alla Conventicola Degli Ultramoderni e a gennaio continuerò con quello spettacolo su Edith Piaf per altre quattro serate al Teatro Lo Spazio.