Uno degli artisti più apprezzati del panorama internazionale da alcuni anni ha fatto perdere le tracce. L’addio si avvicina?
Dirà addio? In molti si stanno ponendo in queste ore il terribile interrogativo. E’ uno dei cantanti più famosi e apprezzati a livello mondiale, dotato di un grande talento ed una voce davvero unica. Un personaggio raffinatissimo e molto richiesto, capace di coniugare i generi musicali più disparati. Per anni le sue hit hanno dominato i vertici di tutte le classifiche, e c’è stato un preciso momento storico in cui sulle riviste specializzate e nelle trasmissioni di musica non si parlava che di lui e dei suoi album.
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Quel luminoso momento storico di cui parlavamo poc’anzi, come molti ricorderanno, era giunto a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio del decennio successivo, quando “Brilliant Trees”, “Gone To Earth”, “Plight and Premonition” e “Secrets Of The Beehive” hanno spopolato in tutto il pianeta grazie a ritmi sofisticati, divertenti e creativi. A ciò si unisca un timbro vocale con pochi rivali, poi improvvisamente però pare essersi rotto qualcosa e l’artista ha conosciuto un brusco calo di popolarità. Da qualche anno sembra aver interrotto la propria attività in studio di registrazione: cosa sta accadendo esattamente?
Era bravissimo, poi è scomparso nel nulla :sta pensando all’addio?
L’artista ha esordito col botto nel 1978, quando era frontman di una celebre band new-wave. L’album “Adolescent Sex” si impose subito come uno dei migliori del suo genere, e venne immediatamente bissato da “Obscure Alternatives” e “Quiet Life”. Stiamo parlando dei leggendari Japan, capitanati dal carismatico David Sylvian. Dopo lo scioglimento della band Sylvian ha intrapreso un luminoso percorso solista, che lo ha visto svariare tra elettronica, progressive e musica ambient. La sua carriera ufficialmente non si è mai interrotta, ma nel corso degli ultimi anni le produzioni in studio si contano sulle dita di una mano.
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Il suo ultimo album risale ormai al 2017 e si intitola “No Love”, frutto di una collaborazione con Rhodri Davies e Mark Wastell. Si tratta del suo diciottesimo lavoro in studio ed è l’ultima tappa di una parabola creativa inesauribile, che però ora sembra davvero volgere al termine. Recentemente infatti ha dichiarato di non sapere se ci sarà per lui un futuro nell’arte. Speriamo ci ripensi, per quanto già immenso il suo catalogo merita di essere ancora aggiornato.