Vi ricordate il pupillo di Elio a X-Factor? Ecco dove è finito Nevruz

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Nevruz il suo nuovo singolo “L’immigrato”, disponibile su ITunes (etichetta Molto Pop/Molto srl) e in rotazione radiofonica a partire venerd2 dicembreIl singolo è accompagnato dal videoclip disponibile in anteprima giovedì 1 dicembre su TgCom24. Nevruz è stato protagonista il mese scorso di una collaborazione insieme a Johnson Righeria con il singolo “Sembra Impossibile”, classificandosi nella top40 dell’ airplay radiofonico indipendente e nella top20 di Itunes.

Il singolo “L’immigrato” è l’inizio di un nuovo progetto discografico in elaborazione per il 2017 e che vedrà nuove sorprese e collaborazioni. Con questo brano Nevruz è stato finalista nei 70 giovani di Area Sanremo. E’ un brano con un testo di spessore, ed è proprio lui a raccontarci la storia. “Nell’estate del 2015 mi trovavo ai mondiali anti-razzisti che si tengono ogni anno a Bosco Albergati (Bologna). In questo caldo e colorato clima di pace, con la chitarra in mano, nasceva la mia canzone: un invito pacifico a comprendere il profondo malessere dell’uomo che scappa dalla guerra e a non confonderlo con chi di questa cosa approfitta ogni giorno, per business, per interesse personale o per politica. Sia con la cravatta, che con le scarpe rotte, mille sono quelli che ogni giorno usano, anzi, abusano dello strazio delle guerre” – racconta l’artista.

La storia di Nevruz vuole anche raccontare la sua dimensione: “Io, terremotato, sono il primo ad aver avuto meno diritti degli immigrati, ma non per questo faccio differenze. Non è colpa di chi arriva, ma di chi gestisce e manovra. L’uomo è uomo. Bisogna guardare oltre ai confini geografici, culturali, razziali. Se mi rispetti hai lo stesso mio diritto ad essere rispettato. Né più né meno? –continua a raccontare l’artista – “Chi è civile e rispetta gli altri, è e sarà sempre un mio fratello. Chi è delinquente, lo è indipendentemente dalla sua provenienza. Vorrei che nessuno più facesse distinzione tra colore della pelle o paese d?origine, ma solo tra persone civili e persone incivili. Perché l?amore non ha colore.” – dichiara Nevruz.

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