Artista di confine e apripista fondamentale per tutta la musica africana di nuova generazione, Tony Allen presenterà il nuovo album “Film of life”, il suo decimo disco solista, una retrospettiva sulla sua carriera, a cui hanno partecipato musicisti del calibro di Damon Albarn e Manu Dibango.
All’inizio del suo percorso artistico è stato il direttore dell’orchestra di Fela Kuti. Insieme hanno creato un ritmo nuovo: l’afrobeat. Proprio il battito dell’afrobeat è quello scandito dalla batteria di Tony Allen, che per 15 anni si affianca a Fela Kuti in una produzione musicale di oltre 50 album. Tony Allen non si stancherà mai di scandirne il tempo, flessibile e preciso. L’afrobeat cresce sotto i colpi della sua batteria fino a diventare uno dei generi africani più influenti al mondo.
Tony Allen ricalca i ritmi africani riconsegnandoli al mondo con una nuova potenza, ed è anche grazie al suo potere che la musica africana è riuscita ad influenzare lo sviluppo delle sonorità pop occidentali. Allen racchiude la vitalità e la forza primordiale di questi ritmi e la voglia di sottometterli a nuove sperimentazioni miscelandoli con suoni moderni.
Dopo l’incontro con Fela Kuti, la sua carriera lo porterà a intraprendere una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’afrobeat originale e a emancipazioni multidirezionali che spaziano dal dub, allo “Space jazz” ma anche al pop internazionale. Numerosissimi i progetti e le collaborazioni, negli ultimi anni la più importante è sicuramente quella con Damon Albarn. Dal 2000 Damon e Tony lavorano fianco a fianco in numerosi progetti, tra i quali The Good The Bad & The Queen e Rocket Juice and The Moon, fino agli ultimi lavori.
Per creare “Fim of life”, l’ultimo capolavoro, Tony non si accontenta di vivere di rendita, rimescola le carte, affida la produzione ad un giovane trio francese, The Jazzbastards e si rimette in gioco. Il risultato lo ricolloca con freschezza al centro della storia della musica. Damon Albarn è presente, la sua voce aggiunge un tocco soul al singolo Go Back (dedicato ai profughi che arrivano a Lampedusa ) e in Tiger Skip il suono della sua melodica si amalgama perfettamente alla tecnica e al groove del percussionista. Ospiti nell’album anche Kuku, cantautore di origine nigeriane (“Tonywood”) e “The Lion of Africa” Manu Dibango (“Mojo”).
In “Film of Life” Allen riscrive la sceneggiatura della sua carriera e se non riesce a raccontarla tutta sicuramente ci fa capire quanto sia importante il ruolo di questo stregone yoruba nel panorama musicale mondiale, oggi come ieri.
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