“Nel vinile tocchi la musica con mano”. Intervista ai Santa Margaret la band che sfida il tempo

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Il vinile? E’ il futoro. E’ la musica nella sua reale espressione, puoi toccare le onde sonore. Ecco perchè lo abbiamo scelto“. Inizia così l’intervista con Angelica Schiatti, cantante del gruppo “Santa Margaret” balzato agli onori delle cronache grazie al film di Natale di Aldo, Giovanni e Giacomo di cui hanno curato la colonna sonora, e al passaggio su MTV in alta rotazione.

Partiamo dal nome. Come mai avete scelto Santa Margaret?

Il nome Santa Margaret è nato un po’ per caso e un po’ perchè lo abbiamo cercato. Doveva avere una connotazione femminile e serviva che potesse essere pronunciato un po’ in tutte le lingue perchè ci piacerebbe mantenere l’italiano come base, ma anche guardare verso l’estero. Poi il nome “Santa” è una cosa molto italiana che si lega alla nostra terra. Poi se vogliamo farla semplice giustifichiamo il tutto dicendo che Santa Margaret è una nostra isola che non c’è al sud del mondo dove è nato tutto quello che siamo.

Da quanto tempo vi conoscete?

Ci conosciamo tutti da tantissimi anni, io e Stefano lavoravamo insieme perchè lui produceva i miei brani di quando suonavo da solista solo voce e chitarra. Lo stesso Stefano aveva un progetto parallelo e così anche gli altri membri della band. Poi abbiamo deciso di creare qualcosa tutti insieme e sono nati i Santa Margaret!

La scelta di uscire con il vinile invece che con un classico cd da dove deriva?

Anche se può sembrare paradossale noi nel vinile vediamo il futuro che è composto soprattutto da musica liquida quindi con lo streaming. Il supporto fisico come il cd è un po’ anziano, è l’antesignano del digitale, è brutto esteticamente e  non rappresenta la musica. Il file digitale vero e proprio ormai è più rappresentativo, poi visto che il supporto fisico non può mancare è qui che torna in gioco il vinile che ha resisto, con alti e bassi, a più di 80 anni di musica. Il vinile rappresenta di più la musica, lì c’è la puntina che passa sull’onda sonora vera e la senti, la puoi toccare! Sul cd quest’onda è digitale diciamo e quindi per quanto si possa sentire bene è una copia.

Due vosti brani sono stati scelti per la colonna sonora del film  diAldo Giovanni e Giacomo, come è stata questa esperienza?

E’ stata una bellissima esperienza. Noi di base siamo fan di Aldo Giovanni e Giacomo dai tempi di Mai Dire Gol, sono stati sempre attenti alle colonne sonore, basta pensare alle collaborazioni con Samuele Bersani e i Negrita. Il tutto poi è nato casualmente, loro stavano chiudendo il montaggio del film e sono approdati alla nostra casa discografica che gli ha fatto sentire i nostri pezzi e gli sono piaciuti! Prima erano solo per il trailer, successivamente hanno inserito anche una brano nel film.

Come è stato lavorare con loro?

Sono fantastici, li abbiamo conosciuti e sono persone splendide oltre che ovviamente grandi professionisti. Riescono a mettere a proprio agio chiunque e poi il film è veramente molto bello.

E’ un momento molto positivo per voi, oltre a questa esperienza c’è anche MTV che vi ha messo in alta rotazione con “Riderò” e “La Strada”…

E’ vero, MTV ci aveva appoggiato “Riderò”, il nostro primo singolo e con questa siamo entrati nella classifica New Generation. Ci aveva lasciato di stucco questa cosa, fa un certo effetto sapere di girare in alta rotazione. Poi MTV ci ha riappoggiati con un altro brano, “La Strada”, e ci ha inserito nel best off. Ci stanno dimostrando tanto affetto e tanto appoggio. Tutti i “no” che abbiamo ricevuto in passato, come è normale, sono riscattati.

Che effeto fa sentirvi in radio o in tv?

E’ strano per me, io sono un po’ agitata, egocentrica, eccentrica… e quindi quando ci sento in tv è sempre molto emozionante. Gli altri membri del gruppo invece hanno più esperienza e sono più tranquilli. Di base però è divertente anche perchè quando fai questo lavoro è perchè vuoi arrivare a parlare alla gente e questo è un mezzo molto potente.

Cosa pensate dei talent?

E’ una questione controversa. Di base credo che non ci sia niente di male. Il talent show è un programma televisivo come un altro. Chi lo va a fare deve essere conscio che si sta buttando nella tv che è diverso dal diventare un cantante o un musicista per la via tradizionale. Da qui ognuno è libero di scegliere il suo percorso, ci sono pro e contro in ogni caso. Noi stiamo facendo la gavetta, è un percorso più lungo con tante fatiche e delusioni, ma bisogna andare avanti senza scoraggiarsi. Se fai un talent e arrivi hai la botta iniziale, ma rischia di sgonfiarsi nel giro di poco tempo e ti puoi scoraggiare dopo e dici “Ma come, ero in tv fino a poco tempo fa ora non mi guarda più nessuno?”. C’è gente che poi è andata avanti come Mengoni o Emma, ma perchè avevano tanta esperienza già da prima, io credo che il talent sia una tappa.

Noi non abbiamo mai pensato di partecipare a un talent. A parte che siamo una band e quindi, o sei disposto a farti produrre artisticamente e farti scrivere brani da altri o farti instradare da terzi, oppure ti trovi un po’ rinchiuso. La libertà artistica che abbiamo noi con Carosello è impagabile. Facciamo tutto da soli con la casa discografica e questo per un artista non ha prezzo”.