Afterhours, Manuel Agnelli racconta 30 anni di carriera: “Foto di Pura Gioia è un mattone che parla di noi”/ VIDEO

Questa foto me l’ha fatta mio padre quando è tornato dall’Africa. Sapete, una parte della mia famiglia ha vissuto nel Congo Belga e quando papà tornava dai viaggi mi portava sempre dei regali come questa pistola che vedete nella copertina dell’antologia. Ero un grande appassionato di western e questa foto che ho ritrovato è anche quella che ha ispirato la canzone Quello Che Non C’è”. Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e, con loro attivo nel panorama musicale italiano da 30 anni, è uno di quegli artisti con cui parlare è facile come bere un bicchiere d’acqua. Ha tanto da dire, non si vergogna di raccontare di sè e ti spiega tutto, dall’inizio alla fine. Ogni momento, ogni sensazione, ogni gioia e ogni dolore. Così, la chiacchierata con il leader degli Afterhours per la presentazione di Foto di Pura Gioia, l’antologia per i 30 anni di carriera della band, diventa un momento di scambio emotivo e culturale senza paragoni. 

Quando i Nirvana erano primi in classifica: l’epoca di Germi degli Afterhours

“La foto che vedete sul retro è di noi Afterhours quando abbiamo iniziato a travestirci da bambine nel periodo di Germi…era quando abbiamo iniziato a picchiare duro con la musica. Era un periodo rivoluzionario perchè nella prima metà degli anni 90 sembrava che il mondo stesse cambiando c’erano i Nirvana primi in classifica in Italia… Noi all’epoca abbiamo abbandonato l’inglese e quando abbiamo cominciato a cantare in italiano per comunicare alla gente ci siamo accorti che era una figata pazzesca”.

Questa antologia è un mattone – spiega Manuel Agnelli – Perchè 30 anni sono un mattone. Abbiamo fatto qualcosa di concreto e abbiamo deciso di razionalizzarlo in un oggetto fisico. Lo abbiamo fatto principalmente per noi, ma anche per comunicare che non ci siamo stati e sono successe tante cose in questi anni, non solo in tv. Noi per 30 anni siamo esistiti senza tv e volevamo comunicare questo: che esiste una vita anche senza tv”. 

Manuel Agnelli: A X-Factor ero un vecchio sconosciuto coi capelli lunghi

Parlando poi dell’esperienza di X-Factor dove Manuel ricopre il ruolo di giudice, la spiegazione del perchè “uno come lui” abbia deciso di andare è semplice: “Quando sono arrivato a X-Factor era tutto nuovo, ma soprattutto per il pubblico del talent io non ero nessuno. Chi ero? Ero vecchio per loro e senza passato per di più con i capelli lunghi. Subito è stata una bella botta, ma poi ho capito che abbiamo dato troppo per scontato alcune cose e quindi questo “mattone” è anche per gli altri, per fargli vedere chi siamo stati e chi siamo”.

Afterhours Tour 2018: “Il live durerà almeno 3 ore”

Il live durerà almeno tre ore – Spiega Manuel Agnelli – Cercheremo di focalizzare i vari dischi con due o tre pezzi ognino, vorremmo fare una scaletta ragionata e poi ci saranno tanti ospiti, alcuni ex-afterhours, creeremo momenti particolari. Abbiamo visto il concerto di Nick Cave ed è stato  il più bello di sempre: ci ha ispirato. C’era un contatto col pubblico che oggi non c’è più, slegato dalle esigenze di spettacolo, ma solo per la bellezza di essere lì  da esseri umani. Vorremmo, nel nostro piccolo, fare lo stesso. È uno di quei talenti che invidiamo, lo possiamo dire”. 

Bianca: Manuel Agnelli e Carmen Consoli

In merito alla collaborazione con Carmen Consoli nella canzone Bianca, Manuel Agnelli spiega la genesi di questo incontro: “Abbiamo chiesto a Carmen di cantare Bianca subito dopo averla suonata. Cercavamo qualcuno della nostra generazione che avesse un percorso simile al nostro, c’era Daniele Silvestri (che c’è nel finale con una doppia voce) ma cercavamo un carattere femminile. Con Carmen non avevamo mai collaborato, Bianca è un pezzo delicato e lei poteva dargli qualcosa in più, ha una voce antica e una personalità vocale molto riconoscibile e forte. E poi ha un’anima rock ben riconoscibile”. 

L’anima vagabonda di Manuel Agnelli

“Ho due anime in contraddizione – ci racconta Manuel Agnelli – Una di mia madre che è una profuga istriana e ha vissuto spostandosi e mi ha trasmesso questa indole. Poi c’è quella di mio padre che è patriarcale e quindi per non impazzire vado a periodi. Negli ultimi anni, anche perchè sono papà, ho avuto il bisogno di stare fermo, ma con la mia compagna ci sposteremo presto, credo stia per iniziare il momento di transumanza degli Agnelli“.