La vera storia di Nina Simone: tra “Pantere Nere”, pistole e follia

Carlo Lucarelli all’interno del programma Dee Giallo andato in onda su Radio DeeJay e dedicato alle storie noir della musica italiana ha affrontato diversi episodi particolari legati a cantanti, artisti e personaggi famosi che hanno incantato il mondo, ma che, come tutti, avevano pregi, difetti e qualche scheletro nell’armadio. Una delle sue puntate era dedicata a Nina Simone e raccontava un lato nascosto ai più della vita della cantante.

Siamo in Francia, negli anni ’90 e un bambino sta ridendo in maniera un po’ forte e fastidiosa in cortile quando, ad un tratto, una vicina di casa gli spara con una pistola ad aria compressa. Non gli fa molto male, è certo, ma resta comunque un gesto che non si addice particolarmente ad una diva della musica come Nina Simone. Sempre in Francia Nina non si distingue per il suo buon comportamento visto che si è macchiata anche di altri brutti episodi: ha speronato due motociclisti in mezzo alla strada ed è fuggita, ha un contenzioso con la sua casa discografica e spara, ferendolo di striscio, ad un suo collaboratore, spara di nuovo con un fucile a canne mozze a dei ragazzini chiassosi in una piscina.

Vi sembrerà strano per una persona come Nina Simone, ma forse non tutti sanno che la cantante soffriva di un disturbo bipolare, vicino alla schizofrenia ossia di un disturbo psichico che lascia uscire, a tratti, tutta la sua rabbia senza freni. Quando all’età di 7 anni non ha iniziato a suonare in un locale fino al momento in cui i suoi genitori, seduti in ultima fila secondo le leggi razziali degli anni ’40 e ’50 in America, si sono accomodati davanti al palco Nina ha capito che con la musica poteva dare voce alla sua rabbia e, perchè no, ottenere ciò che voleva.

Nina così non canta solo canzoni d’amore, usa la sua bellissima voce per parlare anche delle cose brutte che succedono nel suo mondo come l’omicidio di alcuni attivisti per i diritti delle persone di colore o la bomba esplosa in una chiesa uccidendo 4 bambini che ascoltavano un sermone. Nina ha un punto di riferimento: Malcom X e condivide tutto di lui, tanto che viene accomunata alle Pantere Nere che, come si sa, non disdegnavano così tanto l’uso della violenza.

Proprio per il suo disturbo bipolare negli ultimi anni della sua vita lascia l’America e gira, risiede in Africa per un po’ di tempo, ma poi se ne va anche da quel luogo. Nina morirà nel suo letto, nel sonno, nel 2003 in Francia affetta da un tumore e con il suo bipolarismo che l’ha portata a compiere quei gesti assurdi, come sparare ad un ragazzino, negli ultimi anni della sua vita.

Follia o meno Nina Simone è stata una regina della musica blues e jazz, sfidando le leggi dell’epoca, combattendo per i suoi ideali e cercando di difendere le donne, i neri e gli oppressi. Non ha mai smesso di cantare le sue canzoni, nemmeno quando gliele censuravano. Una leonessa, una guerriera e, se poco si sa della sua malattia, forse è anche giusto perchè Nina non era guidata dalla follia, ma dalla voglia di giustizia.