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La Nuova Hollywood, Vera Mancini Esclusiva: “Una rivoluzione nel cinema”

Vera Mancini ha scritto “La Nuova Hollywood” per Santelli Editore. L’abbiamo intervistata per rileggere quel periodo cinematografico attraverso la musica.

Quanto era importante la musica nella New Hollywood?

Nel periodo in cui emergono i giovani autori della New Hollywood ci fu una vera e propria rivoluzione in ambito musicale: la musica rock e soul di quegli anni accompagnava le lotte per i diritti civili e la protesta contro la guerra in Vietnam. Da un punto di vista cinematografico la musica scelta da questi registi rimane storicamente coerente con i temi e le epoche trattate, seppure anche in campo musicale assistiamo ad una riscrittura del classico: basti pensare al tema musicale di Chinatown scritto da Jerry Goldsmith che riecheggia alla perfezione le atmosfere noir in maniera pero’ assolutamente attuale da un punto di vista musicale. Mentre, se analizziamo la scelta musicale di Scorsese (regista sempre molto attento alla scelta dei brani a commento delle sue opere) con Alice non abita più qui assistiamo ad una selezione di brani contemporanei alla vicenda della protagonista che e’ una cantante e che accompagnano la sua vicenda umana ed emozionale. Direi che per questa generazione di registi la musica entra prepotentemente nella narrazione, col suo potere evocativo da un lato e di commento alle vicende dei protagonisti dall’altro.

Come è cambiato il concetto di musica rispetto al passato?

La musica e’ un linguaggio universale da sempre ma ci sono epoche in cui il potere della musica di aggregare intorno ad un’idea è stato particolarmente significativo: quello della New Hollywood e’ stato un momento magico anche per la musica, in particolare il Rock. Oggi mi sembra che quel potere si sia un po’ perso…o forse si e’ affievolito lo spirito ribelle.

Riferendoci all’epoca in analisi nel tuo libro qual è il compositore che maggiormente ti ha colpito?

Credo che il lavoro di Jerry Goldsmith in Chinatown sia stato eccellente ma anche la selezione di Scorsese e’ ottima (come sempre); basti pensare che la prima “apparizione” cinematografica della celeberrima ” I will always love you” (brano che sarà cantato alcuni anni dopo da Whitney Huston in ” The Bodyguard”) la dobbiamo proprio a Scorsese che la inserisce, nella versione originale di Dolly Parton in Alice non abita più qui.

Che musica ascolta Vera Mancini?

Assolutamente Rock, con una passione smodata per Bruce Springsteen.

Matteo Fantoli

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Matteo Fantoli

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