Sanremo 2017. Quattro chiacchiere con Lele: “Canto di un silenzio che fa male”

LELE

Lele sarà l’artista più giovane in gara alla 67ª edizione del Festival di Sanremo nella Sezione Nuove Proposte con il brano “ORA MAI”, che anticipa l’uscita nei negozi e in digitale, venerdì 10 febbraio, di “COSTRUIRE 2.0” (Sony Music Italy), nuova versione dell’album d’esordio del giovane cantautore napoletano finalista di Amici 2016.

Noi di CheMusica lo abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato.

D: “Come mai hai deciso di partecipare a Sanremo?”

L’idea è nata tempo fa per via di un percorso musicale di crscita che continua ancora adesso. Seguivo il Festival già da piccolo: è un evento molto importante che praticamente blocca l’Italia per una settimana intera. Il palco dell’Ariston poi non è che fa paura… diciamo che ho un timore reverenziale perchè lì sopra succedono cose che fanno da spartiacque tra la musica italiana che funziona e quella che non va. È fondamantele

D: “Parliamo un po’ della canzone “Ora Mai”, ce la racconti?

La canzone racconta il momento del silenzio che arriva spesso nelle coppie. Quello in cui si è detto tanto e si è sentito dire tanto. È l’istante in cui non c’è più bisogno di dir niente e c’è un silenzio che fa male. Si ha la consapevolezza che sta per finire qualcosa, l’amore forse è già finito e si realizza che cosa sta succedendo.. è un brano totalmente autobiografico.

D: “Amici è stato per te un trampolino di lancio, qual è il ricordo più forte che hai del periodo trascorso nella scuola?”

Le nottate in studio passate con Elisa. Oltre al bel rapporto di amicizia che si è costruito da lei ho cercato di imparare il più possibile. Aver avuto la possibilità di stare lì con lei, di rubarle anche qualche segreto e vedere come lavorava è stata una grande occasione. Il ricordo più emotivamente intenso invece risale a quando ho avuto per la prima volta tra le mani il mio disco. Lì ho pianto senza freni, in modo vero e onesto. Non mi commuovevo spesso, ora ho imparato a farlo di più, forse proprio da quel momento perchè le lacrime alla fine ti liberano.

D: “Tu e lei sarete sul palco insime ma in due categorie, diciamo così, diverse. C’è un po’ di competizione tra di voi?”

C’è il contrario dell’invidia! C’è stimolo reciproco e desiderio del meglio l’uno per l’altra, altrimenti non potremmo stare insieme!

D: “Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente?”

Ce ne sono tanti a dire la verità. Io ascolto tantissimo, a livello italiano posso dirti che la scrittura di Giuliano Sangiorgi è splendida, ma come la lirica di Roberto Vecchioni o il groove di Kendrick Lamar…

D: “Il sogno nel cassetto di Lele?”

Di farmi riconoscere tramite la musica, di far sì che le persone si innamorino delle canzoni e che, a loro volta, trovino un pezzetto di loro stessi nei mie brani.