La Crusca non si è risparmiata e ha lanciato “un’offensiva” piuttosto pesante a una delle band in gara (e non solo). Ecco cosa ha detto.
Il Festival di Sanremo 2025 non è ancora cominciato e già fa discutere, parecchio. E non per temi legati al mondo della musica, anzi. In queste ultime settimane si sono susseguiti molti colpi di scena che hanno acceso l’interesse del pubblico per la competizione alle porte. Dall’apparente (e poi smentito) rifiuto di Annalisa di co-condurre la kermesse al caos intorno alla partecipazione di Tony Effe.
Per non parlare della bomba (è proprio il termine più adatto in questo caso) lanciata da Fabrizio Corona su Fedez e la sua presunta tresca amorosa con Angelica Montini, a lungo tenuta nascosta non solo al pubblico ma alla stessa Chiara Ferragni. E in tutto questo anche Achille Lauro è stato “messo in mezzo”, accusato (senza prove certe) di aver avuto una liaison proprio con la Ferragni.
Insomma, sembra che anche quest’anno il Festival stia attirando molta attenzione, ma la musica per ora è straordinariamente passata in secondo piano. A riaccendere i riflettori sul vero scopo della kermesse ci ha però pensato l’Accademia della Crusca, che in queste ore ha rilasciato commenti ben poco positivi sui testi dei cantanti in gara. E avrebbe eletto anche il testo peggiore in assoluto.
L’Accademia della Crusca non ha dubbi: “Questo è il testo peggiore”
Stando a quanto affermato da un esperto della Crusca, i testi dei cantanti di Sanremo quest’anno non brillerebbero particolarmente. Ad analizzare i testi ci ha pensato il professor Lorenzo Coveri, docente di linguistica italiana all’Università di Genova che negli anni si è proprio specializzato sul Festival, dando giudizi sulle varie performance nel corso degli anni.

“Giudichiamo solo i testi ovviamente senza musica”, ha detto al Corriere della Sera. “Una volta cantati, su questi stessi testi il giudizio potrebbe cambiare…”. Per Coveri, i testi di questa edizione del Festival non sarebbero particolarmente interessanti. “È un Festival a zero tasso rock. E con una quota limitatissima di cantautori: solo Brunori e Lucio Corsi. Poi abbiamo dei rapper che si adeguano al tono medio e mainstream della kermesse, per niente trasgressivi”, ha detto.
L’unico che si salva secondo Coveri? Brunori. A cui ha dato sorprendentemente un bel 9. “È il testo di una vera canzone d’autore: letterario, con immagini sofisticate, figure retoriche di livello”, ha affermato l’esperto, che non ha dubbi sul testo che invece l’ha colpito meno. Si tratta di quello dei Modà, che Coveri asfalta senza pensarci due volte. “Versi pesantissimi, lunghissimi, più che una canzone sembra la predica di un prete”, ha dichiarato.
Per Coveri, deludenti anche Simone Cristicchi e Gabbani, che non lo hanno affatto impressionato con i loro testi. Staremo a vedere se il pubblico gli darà ragione…