Emis Killa: “Soffro di sindrome dissociativa” | Il racconto

Il rapper Emis Killa ha rivelato di soffrire di questa particolare sindrome sin dall’età di 15 anni: “Come se vivessi le emozioni a un metro di distanza”. Il suo racconto.

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Il racconto del rapper Emis Killa (Getty images)

A distanza di un anno dal suo ultimo progetto, l’album dal titolo 17 realizzato in collaborazione con Jake La Furia, finalmente Emis Killa sta per tornare! Il nuovo album del famoso rapper milanese uscirà il 23 luglio, un’ora dopo mezzanotte, e si intitola Keta Music 3. I tanti fan sono in trepidazione per questo nuovo progetto, che dalle prime note pubblicate da Emis nelle ultime ore su Instagram, promette già molto bene.

Non molti sanno che in passato Killa ha pubblicato un libro dal titolo Bus 323 – Viaggio di sola andata, ed è stato proprio lì che il rapper ha rivelato per la prima volta alcuni aspetti molto intimi della sua vita privata. Di strada ne ha fatta tantissima: è partito dalla periferia di Milano con un grande sogno e una grande passione nel cuore, e con l’impegno costante e aiutato dal suo innato talento è riuscito con il tempo ha raggiungere l’agognato traguardo. Nel frattempo, però, ha dovuto combattere con un delicato disturbo. Scopriamo cosa ha raccontato.

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Emis Killa soffre di sindrome dissociativa: “Da quando avevo 15 anni”

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Emis Killa (Getty Images)

L’artista originario di Vimercate parlò del suo travagliato passato anche in un’intervista concessa tempo fa per Grazia. L’adolescenza non è stata semplice per il talentuoso rapper: la separazione dei genitori, tra le altre cose, è stata per lui molto difficile da affrontare. Proprio in quegli anni, il rapper iniziò a soffrire di questo disturbo: “Soffro di sindrome dissociativa e tutto è partito quando avevo 15 anni” ha raccontato. Ma che cos’è la sindrome dissociativa?

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Si tratta di un disturbo caratterizzato da mancata integrazione tra coscienza, pensieri, identità, e comportamento. Era come 
se vivessi le emozioni a un metro di distanzaha spiegato Emis Killa, “per via di un meccanismo di difesa che avevo messo in atto e dal quale non riuscivo più a liberarmi.” Dopo essersi confrontato con degli specialisti, il rapper ha realizzato che in realtà al giorno d’oggi è un disturbo molto diffuso. “Il papà di un mio amico mi disse: Questi problemi te li porti dietro fino a 25 anni, poi impari a conviverci. Aveva ragione” ha affermato il rapper. Ora sta molto meglio, ma “se mi sveglio e non ho voglia di mettere il muso fuori casa” ha concluso, “non lo faccio e stop.”

 

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