I rapper italiani Emis Killa e Jake La Furia hanno lo stesso tatuaggio: ecco che cosa significa il numero che entrambi hanno tatuato sul volto.
Compie oggi 32 anni il rapper italiano Emis Killa, nato a Vimercate il 14 novembre del 1989: in occasione del suo compleanno, scopriamo un retroscena molto curioso che riguarda uno dei suoi tantissimi tatuaggi. Protagonista della scena rap italiana si da quando era solo un ragazzino, Emis Killa – il cui vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli – ha conquistato il grande pubblico con una grande hit ancora oggi molto amata: Parole di Ghiaccio.
Nonostante la continua evoluzione della musica rap, Emis è sempre rimasto fedele a se stesso continuando negli anni a pubblicare singoli e dischi che rientrano propriamente nel genere rap e hip hop. Uno dei suoi colleghi e amici di lunga data è sicuramente Jake La Furia, altro grande nome nella scena rap italiana. Negli ultimi anni i due hanno collaborato diverse volte fino a pubblicare insieme anche l’album dal titolo 17. Questo è un numero per loro molto importante, tanto che hanno deciso di tatuarselo nella zona del corpo più esposta: il viso. Ma perchè questo numero è così importante?
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Il significato del tatuaggio di Emis Killa e Jake La Furia
Prima di essere colleghi, i rapper Emis Killa e Jake La Furia sono prima di tutto amici. Il loro è un legame nato tanti anni fa grazie alla musica, e che con il tempo li ha portati a collaborare ad un disco e a girare l’Italia insieme per un tour. I due rapper hanno deciso di tatuarsi il numero 17 sul volto, e Jake La Furia ha spiegato perchè questo numero è così importante per loro: “Perchè io ho due figli ed Emis una, e tutti e tre sono nati il giorno 17″.
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Intervistato per Rrmnet.com, il rapper ha spiegato che quello che hanno entrambi sulla guancia è un tatuaggio celebrativo in onore dei loro figli. “Quando abbiamo iniziato a collaborare al disco, è venuto naturale chiamarlo così“. Nell’album ci sono anche brani che vedono la colleborazione di grandi nomi della musica italiana quali Salmo e Fabri Fibra: voi l’avete ascoltato?