Quattro chiacchiere con Raphael: “Fare un disco per me è condividere qualcosa di mio con gli altri”

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Reggae Survival è il nuovo album di Raphael, pubblicato dall’etichetta americana Sugar Cane, diretta dal cantante Jah Sun e dal noto produttore Don Sugar.

Anticipato dal singolo “Joka Soundbwoy feat. Triston Palma”, Reggae Survival, secondo album solista di Raphael, è registrato e mixato tra Giamaica, Stati Uniti e Italia, prodotto da Don Sugar (Usa) e dallo stesso Raphael con il supporto di Bizzarri Records (Italia) e dell’etichetta francesce Irie Ites. Un album dal suono moderno e dal respiro internazionale che affonda le sue radici nel reggae roots giamaicano.

Reggae Survival si compone di nove tracce inedite e una dub version del singolo “Dread Inna Babylon e si avvale della collaborazione del veterano Triston Palma (che ha, inoltre, curato alcune session nel suo studio di Kingston) e del featuring di Lion D, ormai affermato artista nel panorama internazionale e compagno di scuderia, con cui duetta in “Who Dem a Pree”. Dean “Cannon” Fraser, storico sassofonista e produttore giamaicano, si è occupato delle sezioni fiati. Noi di CheMusica.it lo abbiamo intervistato!

D: Partiamo subito da un domandone: il Rototom, come ti senti all’idea e come ti stai preparando per affrontare un palco così imponente?

Sono stracontento, sarà un piacevolissimo ritorno, capita nell’anno in cui promuovo il disco nuovo quindi ha una grande importanza. Ci sono già stato nel 2011 con gli Africa Unite, ma ora avrò più spazio e quindi tutto ha un valore ancora pià forte!

D: Parliamo del disco, guardiamo al lato tecnico. E’ mixato tra Giamaica, America e Italia, come mai questa decisione?

E’ un disco nato da alcuni provini e idee che avevo già da parte. Dal viaggio più recente che ho fatto in Giamaica, era un po’ che non andavo, in studio con Triston Palma abbiamo iniziato a produrre un paio di singoli. A gennaio ci sono tornato per ultimare le registrazioni ed è stato concepito così! In Giamaica ho registrato tante parti importanti , anche i video. È stato un ritorno come dicevo perchè nel 2008 avevo già lavorato lì con gli Eazy Skanker, questa volta è stata ancora più profonda come esperienza. Sono tornato in Giamaica da artista più maturo e la soddisfazione più grande è quella di vedere l’apprezzamento di persone che nel reggae ci sono da 40 anni! Poi abbiamo mixato anche in America e in Europa e nel disco c’è un po’ di tutti questi paesi!

D: Nel disco rendi omaggio a Fela Kuti, indimenticabile re dell’Afrobeat, e Josè “Pepe” Mujica, rivoluzionario, ex Presidente dell’Uruguay come mai?

Ogni volta che scrivo una canzone o che faccio un disco, per me è un modo di condivdere con gli altri qualcosa quindi ho incluso nel lavoro le citazioni di personaggi che fanno parte della mia formazione socio-musicale. Entrambi sono ribelli, del passato e di oggi e sono persone che mi piace condividere con chi mi ascolta.

D: Di tutte le tracce, ce n’è una a cui sei particolarmente legato? Se sì perchè?

Bene o male ogni traccia ha il suo perchè, sicuramente quella con Triston Palma, anche Rebel è un pezzo che sento molto personale e Rise Up.

D: Hai collaborato con dei grandissimi della musica reggae come Lion D e Triston Palma, com’è lavorare con loro?

Con Lion D ci siamo conosciuti a un’edizione del Rototom a Udine quando era ancora in Italia, poi con la Bizzarri abbiamo lavorato insieme e ora siamo insieme nell’avventura americana.

D: Il pubblico nostrano come risponde alla musica reggae rispetto a quello “straniero”?

Il fermento c’è stato negli anni ’80, ’90 e 2000. Ora forse c’è un po’ di mollo, in Italia negli ultimi anni è stato difficile fare arte in generale, anche per colpa di questo proliferare dei talent show. All’estero noto nei paesi nuovi, del blocco dell’est o in Inghilterra e Germania che c’è un po’ più di varietà e il pubblico è predisposto a non omologarsi. Noi abbiamo meno iniziativa, più tendenza a seguire ciò che c’è di pre-confezionato. Oggi potremmo farci una cultura musicale molto vasta con internet eppure sembriamo incastrati.

D: Con Zibba e Bunna non avete altro in programma?

Ora abbiamo una data il 22 maggio a Baggio nel milanese e poi, vedremo! Mi manca la regolarità e l’assiduità delle serate insieme, ma ogni volta si ricrea questa condizione splendida ed è meraviglioso!