Profanata la tomba e rubata la bara del famoso cantore della tradizione pugliese

Getty Images_immagine di repertorio

Una storia assurda, un mix tra un libro dell’orrore e un film di spionaggio. Nei giorni scorsi è stata profanata e rubata la tomba contenente la bara del maestro Antonio Piccininno, uno dei padri fondatori della musica tradizionale pugliese.

L’associazione “Cantori di Carpino” ha diramato la notizia tramite un comunicato ufficiale in cui si spiegava che era stata scardinata la porta d’ingresso della tomba e portata via la bara.

Durante la notte, persone non ancora identificate hanno scardinato la porta d’ingresso della tomba di famiglia dei Piccininno, divelto la lapide e portato via il sarcofago dell’artista. Sul caso indagano i carabinieri della locale stazione e della tenenza di Vico del Gargano, oltre ai reparti scientifici dell’Arma. I ladri-profanatori non hanno avuto difficoltà nel compiere il loro abominevole gesto: il camposanto è distante dal paese e il silenzio ha favorito il loro agire. Inutile ogni tentativo di recuperare la bara e la salma: tutti i controlli esperiti nell’area cimiteriale e nelle zone circostanti hanno dato esito negativo. L’esecrabile gesto viene condannato dalla famiglia Piccininno e dall’Associazione “Cantori di Carpino” che si affidano alle forze dell’ordine per la soluzione del caso.

Chi era Antonio Piccininno (fonte Wikipedia)

Pastore e contadino, Antonio Piccininno è stato uno dei più anziani cantori della musica tradizionale del Gargano (con Andrea Sacco ed Antonio Maccarone), a tramandare la tradizione della musica popolare. Egli unisce alle interpretazioni musicali i racconti della vita contadina che sono fonte di ispirazione dei canti popolari; anche a lui è legata la tradizione della “chitarra battente”, usata in particolare per i canti d’amore.

Su di lui è stato scritto un libro da Salvatore Villani, che contiene anche un CD con un repertorio dei suoi canti popolari.

Vincitore di vari premi (tra cui il premio La Zampogna, uno dei più importanti nazionali di musica popolare), ricordato all’estero, è stato tra i protagonisti del film Craj (2005) di Davide Marengo, sulla musica tradizionale pugliese. Il 13 settembre 2011 si esibì a Napoli con l’orchestra sinfonica e il coro del Teatro San Carlo con direzione artistica di Eugenio Bennato. Il 9 dicembre 2016 si è spento all’età di 100 anni.