Jovanotti presenta il nuovo disco: “Trenta canzoni? Sono come un’astronave. Ho 48 anni e idee che cambiano in continuazione”

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È iniziata con qualche minuto di ritardo la conferenza stampa di presentazione del nuovo disco di Jovanotti, “Lorenzo 2015 CC”, a Milano alle “Officine Del Volo”. Dopo un video introduttivo dove si sono visti i momenti più particolari e divertenti della creazione del disco nuovo in diversi studi del mondo, non solo dell’Italia, è arrivato anche il tanto atteso Lorenzo Cherubini, l’intramontabile Jovanotti a bordo del suo motorino!

Sono contento è stato un lungo viaggio per arrivare qui, all’uscita dell’album e ogni volta è una grande emozione per me! Partiamo con delle immagini – spiega Jovanotti mostrando gli stadi pieni durante il suo tour – È una botta pazzesca stare davanti a tutta questa gente, è un popolo di persone alle quale io sono legato e sono grato a tutti loro”.

Lorenzo poi mostra una infografica in cui viene rappresentato in modo simpatico l’andamento emotivo dalla fine dello scorso tour fino alla creazione del nuovo disco e la pubblicazione dello stesso: “Dopo il tour ti senti super, poi vai in depressione e ho ripreso a stare un po’ bene quando ho suonato in Sud America, senza pressione…sai lì si va male non lo sa nessuno, se va bene mandi il comunicato“.

Sono stato poi malissimo con la polmonite, pensavo di morire poi in ospedale in dieci giorni mi hanno rimesso in piedi e da lì ho iniziato a lavorare seriamente sul disco ed è stato come andare sulle montagne russe. Avevamo paura di far uscire “Sabato” non ci aspettavamo nulla di sicuro e di certo se non il fatto che mi piaceva il brano. Poi le radio lo hanno abbracciato, funzionava, abbiamo avuto delle recensioni buone e abbiamo visto che il pezzo spiazzava in positivo. Ora sono nella fase onnipotenza, volete fare un una foto a un uomo contento? Sono io ora!

Jovanotti poi, con un’altra infografica racconta tutti gli elementi all’interno del disco: “Parliamo di amore, perchè è la cosa più importante e per me è il massimo scrivere una canzone d’amore. Ci sono canzoni estive perchè per me l’estate è un archetipo dell’infanzia, della giovinezza edè molto italiana. C’è l’Africa, tanta Africa questa volta,  fantascienza, cinema, narrativa, il caos che forse è la cosa più importante del disco. Poi c’è il rock, questo è un disco molto suonato, registrato anche in diretta, il crooner perchè mi piace l’idea di cantare un po’ nell’orecchio, ma non manca il funk, il soul, c’è un po’ di cantautorato perchè ci siamo cresciuti dentro. Poi ci sono le combat  song che hanno il compito di affrontare la realtà, come la chitarra a forma di mitra di Peter Tosh…”.

È un fiume in piena Jovanotti e racconta tutto se stesso e spiega come si è arrivati ad un disco di 30 pezzi: “Vorrei fare un disco come se fosse il gioco della campana e ci sono dei rischi come un singolo sbagliato con tutte queste canzoni!”.

Jovanotti poi mostra una immagine, una semplice foto scattata dalla finestra di casa sua a Roma: “Tra me e San Pietro c’è un benzinaio, io vedo questo da casa mia a Roma. Quindi, dietro c’è sempre qualcosa di sprituale, ma prima devo fare i conti con il benzinaio, con l’energia quindi. Vedetela come volete, ma questa immagine che io vedo da casa mia a Roma è dentro di me

Nell’immagine del disco ho una pettorina, è attacco? No, mi presento come qualcuno che ha bisogno di protezione e che ha bisogno di aiuto. Ho 48 anni, non so niente, ho idee che cambiano in continuazione e mi sento attaccabile. Stessa cosa per il fulmine, un elemento che appare spesso: il fulmine è anche una crepa e Cohen dice che dalla crepa passa la luce ed è vero ecco perchè ho voluto lavorare con piacere a questo concetto“.

Tra tutte le parole elencate da Lorenzo, parole che lui considera fondamentali per il suo disco spuntano le cose più disparate: “Una parola importante per il disco è “pressione” perchè ho annunciato i concerti prima di fare il disco; un’altra è “astronavi” perchè il disco si doveva chiamare così! L’astronave non esiste, forse esisterà e le canzoni sono un po’ così, ti portano dove vogliono loro. Mi piace tanto anche la parola “eppure” che suona male da cantare, ma mi sta a cuore perchè io lo cavalco da anni. E infine la parola libertà, perchè può avere tanti difetto il mio disco, ma non si può dire che non sia libero“.

Nel disco non mancano le collaborazioni con tanti musicisti africani, Vasco Brondi che ha collaborato al testo “L’Estate Addosso” e Zibba che ha aiutato il mitico Lorenzo nel pezzo “Una scintilla”.