È morto David Bowie. Il mondo della musica sotto shock

NEWPORT, ENGLAND - JUNE 13:  David Bowie performs on stage on the third and final day of "The Nokia Isle of Wight Festival 2004" at Seaclose Park, on June 13, 2004 in Newport, UK. The third annual rock festival takes place during the Isle of Wight Festival which runs from June 4-19.  (Photo by Jo Hale/Getty Images)
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È morto David Bowie. La notizia ha scosso tutto il mondo e arriva a pochi giorni dal compleanno del Duca Bianco che ha festeggiato con l’uscita del suo album nuovo “Blackstar”. Se in un primo momento si pensava fosse una bufala, la conferma è arrivata poco fa sui social dalla famiglia stessa di Bowie che ha scritto: “David Bowie dopo 18 mesi di coraggiosa lotta contro il cancro se ne è andato seneramente circondato dalla sua famiglia”.

David Bowie. Un genio della musica che nonostante lo scorrere del tempo si adatta sempre alle novità. David Bowie è stato l’extraterrestre Ziggy Stardust, un Duca Bianco, un dandy neo-romantico. Immortale e cangiante insomma.

Bio David Bowie (fonte Wikipedia)

David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones (Londra, 8 gennaio 194710 gennaio 2016[2]), è stato un cantautore, polistrumentista, attore e compositore britannico.

Attivo dalla metà degli anni sessanta, Bowie ha attraversato cinque decenni di musica rock, reinventando nel tempo il suo stile e la sua immagine e creando alter ego come Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il “Duca Bianco”). Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock, il soul e il krautrock, David Bowie ha lasciato tracce che hanno influenzato molti artisti.[1]

Come attore, dopo alcune piccole apparizioni, ha avuto un ottimo successo nel 1976 come protagonista del film di fantascienza L’uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg. Tra le sue interpretazioni più note si ricordano Furyo (Merry Christmas Mr. Lawrence) di Nagisa Oshima del 1983, Absolute Beginners e Labyrinth del 1986, e Basquiat di Julian Schnabel del 1996, nel quale interpreta il ruolo di Andy Warhol.

David Bowie è sposato dal 1992 con la top model somala Iman Mohamed Abdulmajid ed ha due figli, Duncan Zowie Haywood (nato nel 1971 dal precedente matrimonio con Mary Angela Barnett) e Alexandria Zahra (nata nel 2000), oltre a Zulekha, nata dal precedente matrimonio di Iman. Nel 2008 è stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone[3], e tra le sue migliori “tracce vocali” ci sono Life on Mars?, Space Oddity, Starman ed “Heroes”[4]. Nel 2007 è indicato dalla rivista Forbes come il quarto cantante più ricco del mondo[5].

Al ritmo di un disco all’anno, Bowie per parecchi anni nel bene e nel male non si è mai limitato a creare un “marchio Bowie” uguale a se stesso e rassicurante: dalle nostalgie beat con Pin Ups, agli incubi orwelliani di Diamond Dogs, al R&B bianco con Station to Station e Young Americans, all’electro pop intellettuale che, secondo molti critici, costituirà la fase più creativa della sua carriera fra il 1977 e il 1979, con la cosiddetta “trilogia berlinese” di Low, “Heroes” e Lodger, album in realtà (salvo il secondo) realizzati solo parzialmente a Berlino, ma comunque fortemente influenzati dalle contaminazioni tra rock ed elettronica di cui erano maestri i Kraftwerk e i Neu!, gruppi entrambi tedeschi.

Decisivo l’incontro con Brian Eno, altro reduce dal glam rock dei primi settanta con i Roxy Music del dandy Bryan Ferry. Altrettanto decisivo un successo ormai consolidato che permette all’artista di sperimentare soluzioni nuove senza inseguire il riscontro commerciale. Nel frattempo il personaggio non è più l’androgino Ziggy Stardust ma un thin white duke (“sottile duca bianco”) dalle inquietanti suggestioni androgine sotto uno stile musicale esteriormente sempre più virile, colto, e raffinato.